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giovedì 29 ottobre 2015

Sonno di uomo

 

ROBERT FROST

DOPO LA RACCOLTA DELLE MELE

La mia lunga scala ancora appoggiata
ad un albero
sta verso il cielo,
e c’è un barile che non ho riempito
accanto ad essa, e forse due o tre
mele che non ho colto in qualche ramo.
Ma di cogliere mele ora ho finito.
Profumo di sonno d’inverno è nella notte
l’odore delle mele: mi assopisce.
Non posso cancellarmi dagli occhi quello strano
senso provato guardando stamani per un vetro
ripescato dall’abbeveratoio e tenuto
contro quel mondo d’erba che imbianchisce.
Confondeva le cose, l’ho lasciato
cadere e farsi in pezzi. Ma io ero già avanti
verso il mio sonno prima che cadesse,
e potrei dire che forma
il mio sognare stesse per assumere.
Immensi frutti appaiono e spariscono,
metton germoglio e fiore,
splendono ognuno di chiaro colore.
Ho ancora indolenzita la pianta del piede, non solo,
ma mi resta anche il segno del piolo:
sento la scala oscillare se il ramo si piega.
Sempre dalla cantina continua a giungermi il suono
rotolante di colpi
dei carichi in arrivo uno sull’altro.
Perché ne ho avuto anche troppo
di cogliere mele: e sono stanco
del gran raccolto che ho desiderato.
Diecimila migliaia di frutti da toccare,
saggiare nella mano, deporre e non far cadere.
Perché tutte le mele
che son cadute a terra,
anche se non ammaccate o graffiate dai gambi del grano,
non sono buone, sono andate ai mucchi
per fare sidro e succhi.
Si può capire quel che turberà
questo mio sonno, se pur sonno sia.
Non fosse andata via,
la marmotta direbbe se è come il suo
lungo sonno, mentre io ne descrivo il venire,
o se è soltanto un semplice sonno d’uomo.

(After apple-picking, da North of Boston, 1914 - Traduzione di Giovanni Giudici)

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Fantastico e reale, sogno e realtà si intrecciano di continuo in questo idillio bucolico del poeta statunitense Robert Frost. Alla fine, la raccolta delle mele assurge a metafora del vivere: un’alternanza di sonno e veglia in cui i sogni riprendono le attività del giorno mentre queste si rivestono a loro volta del manto del sogno.

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Apple-picking

FOTOGRAFIA © MRC DE DEUX-MONTAGNES

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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni rivelazione è stata nostra.
ROBERT FROST, A witness tree




Robert Lee Frost (San Francisco, 26 marzo 1874 – Boston, 29 gennaio 1963), poeta statunitense, vincitore di quattro Premi Pulitzer. Le sue poesie, attraverso la raffigurazione con una notevole padronanza del linguaggio colloquiale della vita rurale del New England all’inizio del ‘900, indagano temi sociali e filosofici. La strada non presa è la sua poesia più celebre.


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