Dopo un luglio che ci ha asfissiato, agosto porterà nuove calure? Quella è la caratteristica del mese della piena estate che sottolinea il poeta messicano Jorge Ortega. Ma agosto, come nota con una delle sue poesie “nonsense” Toti Scialoja, può essere anche mese di temporali improvvisi, quegli acquazzoni che rompono il fronte del bel tempo e spalancano la porta ai primi segni dell’autunno.
JORGE ORTEGA
CASSETTA DEI RECLAMI
Agosto è un mese crudele.
Ci condanna al caldo torrido, ai tifoni
saturi di mulinelli di polvere
che il fronte tropicale ha smosso.
L’umidità scava gallerie segrete
sotto l’intimità della camicia,
disgrega il suo formicaio di sudore
in rivoli che scorrono.
Soffriamo l’asfissia della carne, lo scafandro
che indossiamo come un peso
brutale e intoccabile. È la sfuocata
sfericità della caligine, il bulbo-carcere
che inscatola
la nostra respirazione a cielo aperto.
(da Estado del tiempo, 2005)
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TOTI SCIALOJA
L’ORCHESTRINA TRA I GLICINI
L’orchestrina tra i glicini
attira la bufera
d’agosto – estremi applausi
a un valzer che si oscura.
il vento gira in tondo
svita i violini vili
- poi da un cielo di piombo
l’argento scende a fili.
(da I violini del diluvio, 1991).
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LA FRASE DEL GIORNO
In agosto è lesta / solo la mosca nella brocca secca.
IOSIF BRODSKIJ, Poesie italiane
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