Due grandi poeti italiani leggono luglio, mese che dovrebbe essere “febbricitante” con la sua afa e il suo solleone – quest’anno “Flegetonte” promette il suo clima di lava - e che inizia la sospensione di molte attività che culminerà nell’ozio di agosto. Eugenio Montale la prende con ironia e filosofia. Mario Luzi è più riflessivo: l’ardere del giorno diventa anche un quasi delirante interrogarsi senza trovare risposte a conferma del montaliano “ritmo della mente che si dislenta”.
.FELIX VALLOTTON, “LE 14 DE JULLIET A ÉTRETAT”
EUGENIO MONTALE
I PRIMI DI LUGLIO
Siamo ai primi di luglio e già il pensiero
è entrato in moratoria.
Drammi non se ne vedono,
se mai disfunzioni.
Che il ritmo della mente si dislenti,
questo inspiegabilmente crea serie preoccupazioni.
Meglio si affronta il tempo quando è folto,
mezza giornata basta a sbaraccarlo.
Ma ora ai primi di luglio ogni secondo sgoccia
e l’idraulico è in ferie.
(da Diario del ’71 e del ’72, Mondadori, 1973)
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MARIO LUZI
FONTE? - QUEL FEBBRICITARE
Fonte? - quel febbricitare
celeste. O è sfacimento?
Non dice cosa sfolgora
in lei la notte di luglio...
punta
su tutto il perimetro
dei monti
quelle mute fiamme.
Stelle? o la loro lontananza?
la loro luce ingannevole,
la loro dubbia presenza?
O è, che unico vacilla, il fuoco interno, la mente?
(da Per il battesimo dei nostri frammenti, Garzanti, 1985)..
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LA FRASE DEL GIORNO
Ah, disse Luglio – / Dov’è il Seme - / Dov’è il Germoglio – / Dov’è il Maggio?
EMILY DICKINSON, Poesie
Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.
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