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lunedì 15 giugno 2015

Un fiore o un ciottolo

 

EUGENIO MONTEJO

LA POESIA

La poesia attraversa la terra da sola,
appoggia la sua voce sul dolore del mondo
e non chiede altro
che qualche parola.

Arriva da lontano e senza orario, non avvisa mai;
ha la chiave della porta.
Quando entra, sempre si sofferma a guardarci.
Poi apre la mano e ci dona
un fiore o un ciottolo, qualcosa di segreto,
ma così intenso che il cuore batte
troppo veloce. E ci svegliamo.

(da Alfabeto del mondo, 1986)

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Il poeta venezuelano Eugenio Montejo espone la sua concezione di poesia: è un mistero che viene da lontano, che appare all’improvviso e che ci sa ammaliare con la sua meraviglia: quello stupore che proviamo di fronte ad essa è il risveglio dei nostri sensi, del nostro spirito, di quel qualcosa che è dentro di noi e che ci permette di riconoscere in quella meraviglia il segreto legame tra le cose.

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Poison

RENÉ MAGRITTE, “POISON”

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LA FRASE DEL GIORNO
A tutti gli astri conduce il sogno / ma solo sulla terra ci svegliamo.
EUGENIO MONTEJO, Terredad




Eugenio Montejo (Caracas, 1938 – Valencia, 5 giugno 2008), poeta e saggista venezuelano. Professore, universitario, fu diplomatico a Lisbona. La sua poesia si caratterizza per una forma ricca e testuale e per la padronanza delle forme. Nel 2004 ottenne il Premio Octavio Paz.



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