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giovedì 2 aprile 2015

Per loro scrivo

 

RUBÉN BONIFAZ NUÑO

PER QUELLI CHE ARRIVANO ALLE FESTE

Per quelli che arrivano alle feste
avidi di tenere compagnie,
e incontrano coppie impenetrabili
e belle ragazze sole che fanno paura
– poiché uno non sa ballare, ed è triste –;
quelli che si appartano con un bicchiere
di acquavite cupo e malinconico,
e odiano fino in fondo la loro miseria,
l’invidia che provano, i desideri;

per quelli che sanno con amarezza
che della donna che amano rimane loro
nient'altro che un chiodo infilato nella spalla
qualcosa di dolce e aspro, come l’odore
che serba il rovescio di un guanto dimenticato;

per quelli che furono invitati
una volta; quelli che indossarono
il meno liso dei loro due vestiti
e furono puntuali; e in una porta
già molto dopo l’ingresso di tutti
seppero che non ci sarebbe stato
l’appuntamento, e tornarono disprezzandosi;

per quelli che guardano da fuori,
di notte, le case illuminate,
e talora vorrebbero essere dentro:
dividere con qualcuno tavola e lenzuola,
vivere con figli felici;
e allora comprendono che è necessario
fare altre cose, e che vale
molto di più soffrire che essere vinto;

per quelli che vogliono muovere il mondo
con il loro cuore solitario,
quelli che per le strade camminano
affannati, accesi di pensieri;
per quelli che calpestano i loro errori e continuano;
per quelli che soffrono con metodo,
perché non saranno consolati
quelli che non avranno, che non possono ascoltarmi;
per quelli che sono pronti, scrivo.

(Para los que llegan a las fiestas, da Los demonios y los días, 1956)

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Per chi si scrive una poesia? Per i ricchi e nobili? Per i felici? Di solito la si scrive per i sensibili, per coloro che possono in qualche modo recepire l’emozione che l’ha generata e farla rivivere. Il poeta messicano Rubén Bonifaz Nuño stila un elenco di questi suoi lettori potenziali, quelli che hanno desideri inespressi e irrisolti, che riflettono sulla loro vita, che prendono tra le braccia la malinconia come un’amante. Loro sì possono capire…

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Black suit red wine

FABIAN PEREZ, ”BLACK SUIT, RED WINE”

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LA FRASE DEL GIORNO
È in ogni uomo attendersi che forse la parola, una parola, possa trasformare la sostanza di una cosa. Ed è nello scrittore di crederlo con assiduità e fermezza.
ELIO VITTORINI, Il garofano rosso




Rubén Bonifaz Nuño (Córdoba, 12 novembre 1923 – Città del Messico, 31 gennaio 2013),​ poeta messicano. La sua formazione umanistica lo ha portato verso una poesia di sintesi in cui coincidono rigore classico e parole in libertà, l'oscuro e spesso atroce universo azteco nahuatl e la tradizione greco-romana.


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