JUAN RAMÓN JIMÉNEZ
PRINCIPIO DI PRIMAVERA
Con il fiore ancora a terra
- oh rosso arboscello! -
mi tendesti, nel vento ancora freddo,
le braccia delicate.
Nude, riccamente nude,
ci guardavano le rose
dei vecchi roseti
con stupore -
Come pesava poco
la tua immensità versata sul mio cuore ardente!
eri già tutta la terra
ed eri ancora tutto il cielo!
(Primaverilla, da Eternità, 1918 – Traduzione di Claudio Rendina)
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Dunque, passato l’equinozio, siamo entrati finalmente in primavera. Per celebrare la nuova stagione, tempo di vita e di rinascita dopo il letargico rigore invernale, ho scelto una poesia del Premio Nobel spagnolo Juan Ramón Jiménez, un metafisico sogno d’amore primaverile, “fresco e fragrante di rugiada”.
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VLADIMIR KUSH, “SAILOR’S LOVE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Amore; crepuscolo, aurora / di primavera!
JUAN RAMÓN JIMÉNEZ, Eternità
Juan Ramón Jiménez (Palos de Moguer, 24 dicembre 1881 - San Juan, Portorico, 29 maggio 1958), poeta spagnolo premiato con il Nobel nel 1956, fu uno dei principali esponenti della Generazione del ’14 e del Modernismo. La sua ricerca poetica lo portò a privilegiare la poesia nuda ed essenziale, fatta solo di immagine e di parola al di là della musicalità esteriore.
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