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venerdì 8 gennaio 2016

Bianchi pennacchi


ATTILIO BERTOLUCCI
VENNERO I FREDDI


Vennero i freddi,
con bianchi pennacchi e azzurre spade
spopolarono le contrade.
Il riverbero dei fuochi splendé calmo nei vetri.
La luna era sugli spogli orti invernali.


(da Fuochi in novembre, 1934)
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Poche pennellate, e il poeta parmense Attilio Bertolucci dipinge un bozzetto delle sue terre d’inverno, quelle pendici d’Appennino dove scorrono il Cinghio e l’Enza, che a maggio si riempiranno del rosso dei papaveri e del verde e giallo delle gaggìe. Ora sono il bianco e l’azzurro a dominare il deserto ghiacciato su cui splende la luna, mentre tutti riposano al caldo dei camini nelle case.

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Carmignani
GUIDO CARMIGNANI, “SUL CINGHIO, EFFETTO D’INVERNO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Scende la notte – / nessun fiore è nato – / è inverno - anima – / è inverno.
ANTONIA POZZI, Parole



Attilio Bertolucci (San Prospero Parmense, 18 novembre 1911 – Roma, 14 giugno 2000), poeta italiano. Le sue opere poetiche sono il risultato di una felice contaminazione tra eredità ermetica e capacità di tradurre ogni astratta eleganza in un discorso poetico naturale.


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