RABINDRANATH TAGORE
L’EDERA SI ESPANDE
L’edera si espande:
non sa contenere
la bellezza delle foglie.
Così anche la poesia,
quasi avesse rubato al cielo
le lettere per scrivere.
(da Scintille, Tea, 1995 - Traduzione di Marino Rigon)
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Il poeta indiano Rabindranath Tagore, Premio Nobel 1913, considerava la bellezza come espressione principale della divina beatitudine: non deve meravigliare l’analogia tra l’esuberante manifestazione della bellezza e l’urgenza della poesia di prorompere, non è altro che la voce di quella beatitudine che si manifesta.
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LA FRASE DEL GIORNO
Dio dispone di pochi di noi a cui sussurrare nell’orecchio / Gli altri possono ragionare e salutare; i musicisti sanno.
ROBERT BROWNING, Abt Vogler
Rabindranath Tagore, nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur (Calcutta, 7 maggio 1861 – Santiniketan, 7 agosto 1941), poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo bengalese. Insignito del Nobel nel 1913 “per la profonda sensibilità, la freschezza e la bellezza dei versi con i quali, con consumata capacità, ha reso il proprio pensiero poetico, espresso in inglese con parole proprie, parte della letteratura occidentale”.
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