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venerdì 26 settembre 2014

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LINA KOSTENKO

SEI VENUTA DI NUOVO, MIA TRISTE MUSA

Sei venuta di nuovo, mia triste musa.
Non temere, sono instancabile.
Come una medusa, fluttua sul mondo l’autunno,
e le foglie umide cadono sul lastricato.
Tu sei venuta con i sandaletti leggeri,
la mantellina appena gettata sulle spalle.
Oh, sei venuta col maltempo, da lontano,
così sola soletta nella notte!
Dove sei stata, nell’Universo o a Sparta?
A quali secoli hai brillato nella foschia?
E con quale carta inconfessabile
trovi i poeti sulla terra?
A loro detti la sorte, non i versi.
La tua fronte è nobile e luminosa.
Ci sono poeti migliori e più fortunati.
Grazie per aver scelto me.

(Traduzione di Paolo Galvagni)

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Ancora una poesia sul mistero dell’ispirazione, sulla scelta del poeta da parte della poesia, che lo usa come uno strumento per far sentire la sua voce: perché “la poesia è una festa, come l’amore" dice la poetessa ucraina Lina Kostenko, “non so che è. Io sono solo uno strumento / con cui piangono i sogni del mio popolo”.

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Erato

JOSÉ LUIS MUÑOZ LUQUE, “ERATO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Artista, sei il pellegrino dei secoli. / Vaghi nei luoghi sacri dello spirito umano.
LINA KOSTENKO




Lina Kostenko (Ržyščiv, 19 marzo 1930), poetessa e scrittrice ucraina. È la scrittrice più rappresentativa della "Generazione dei '60" dei poeti ucraini, Šistdesjatnyky. La sua poesia è tipicamente lirica e sofisticata, ma fa anche molto affidamento su aforismi, espressioni colloquiali e linguaggio satirico ed è tipicamente critica nei confronti dell'autoritarismo. 


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