ADONIS
CENTO POESIE D’AMORE, 48
Certo (questa è una parola che non ho detto – è dettata da lei)
certo, quando ci incontreremo
le foreste dei nostri giorni rinnoveranno le foglie,
quei campi che nei nostri corpi sospirano
cambieranno i fiori, e il luogo dell’incontro sembrerà
un letto che la mano
della terra intesse di desiderio e incanto.
Benvenuta,
tu lava risalente dai vulcani spenti dei miei desideri,
(queste parole non sono state pronunciate da me, sono dettate da lei).
(da Cento poesie d’amore, Guanda, 2003 – Traduzione di F. Al Delmi)
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“Ci sono cose che sono indefinibili, come l'amore e la poesia” disse anni fa in un’intervista il poeta siriano Adonis: l’amore è uno dei mezzi per consentire non solo di comprendere meglio noi stessi ma anche di realizzare il sogno dell’armonia universale e di penetrare in minima parte il mistero. Così, ogni piccolo incontro di due esseri, invece di apparire insignificante, è un miracolo che concorre alla creazione di un mondo nuovo.
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LEONID AFREMOV, “PASSION EVENING”
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LA FRASE DEL GIORNO
Una voce nelle vene degli amanti / tramonto infuocato che pulsa in un altro / si leva dalla loro disperazione e dai dolori, e sussurra alle nostre membra: / la ruggine della vita e del mondo si cancella con questo sudore.
ADONIS, Cento poesie d’amore
Adonis o Adunis, pseudonimo di Alī Ahmad Saʿīd Isbir (Al-Qassabīn, 1º gennaio 1930) è un poeta e saggista siriano. È attivo nella la volontà di una rinascita culturale araba, rileggendone il patrimonio in una chiave non nazionalistica o religiosa, ma di apertura alla modernità. È stato più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura.
E bravo il siriano!
RispondiEliminaanche quest'anno candidato al Nobel
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