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mercoledì 24 settembre 2014

Alla brezza della sera

 

CARLO BETOCCHI

ALLA SERA

Lascia che il sole posi alle vetuste
torri con l’ombra delle antiche cuspidi
che dalla malinconica snellezza
della pietra s’effondono alla brezza

della sera sul caldo dei mattoni
mormoranti d’età:
e che a un flusso di sole e d’ombra scenda
l’incavo della mia vita, ch’io la senta

nella splendida linea melodiosa
di tristezza cui infrange il tempo breve
che un passero riceve
il capo sotto l’ala e tace, e posa.

(da Poesie, 1955)

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La sera è il momento della giornata che suscita riflessioni, che spinge a meditare sul vivere, mentre il sole affonda colorando il cielo del tramonto. È l’ora che ispira alla sensibilità di Carlo Betocchi la contemplazione della sua presenza tra terra e cielo, nell’armonia dei giorni.

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FOTOGRAFIA © TOMÁŠ MORKES

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LA FRASE DEL GIORNO
La sera è l'inquietudine della giornata, e perciò si accorda con noi, che pure siamo inquietudine.
JORGE LUIS BORGES, Fervore di Buenos Aires




Carlo Betocchi (Torino, 23 gennaio 1899 – Bordighera, 25 maggio 1986, poeta e scrittore italiano. Fra i poeti ermetici è considerato una sorta di guida morale. Tuttavia, contrariamente a loro, fondava le sue poesie non su procedimenti analogici che evocano significati, ma su un linguaggio diretto, sul realismo e sulla tensione morale.


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