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giovedì 5 giugno 2014

Soffiando sull’anima nuda

 

SARA TEASDALE

IL VENTO

Un vento soffia sulla mia anima,
      Tutta notte lo sento urlare -
Non c’è pace in terra per me
      Se non con te?

Ah, il vento mi ha reso saggia
      Soffiando sull’anima nuda -
Non c’è pace in terra per me
      Neanche con te.

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Timida e sensibile al limite della nevrosi, la poetessa statunitense Sara Teasdale visse in una perenne inquietudine, in un susseguirsi di esaurimenti nervosi, in un’angoscia continua tormentata dai dubbi. La dicotomia di questi versi ne è un esempio lampante: la prima strofa vive della speranza di un amore - quello vero, quello unico, quello sognato, non quello con Ernst Filsinger, direttore di una fabbrica di scarpe, sposato a trent’anni; la seconda asseconda invece il pessimismo tipico della Teasdale, la negazione della speranza che la porterà, dopo aver chiesto il divorzio dal marito che pure la adorava e la sosteneva, alla fatale overdose di barbiturici che la farà annegare nella vasca da bagno.

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Windflowers

JOHN WILLIAM WATERHOUSE, “WINDFLOWERS”

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LA FRASE DEL GIORNO
Ognuno è tanto infelice quanto crede di esserlo.
SENECA, Lettere a Lucilio




Sara Teasdale (St. Louis, Missouri 8 agosto 1884 – 29 gennaio 1933), poetessa statunitense. La sua vita, caratterizzata dall’inquietudine e dalla nevrosi, finì con il suicidio. Le sue poesie, dimenticate per anni, corrono sul filo dell’ironia e di una voluta semplicità.


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