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lunedì 12 maggio 2014

Sulla tangenziale

 

GIANCARLO CONSONNI

GIRASOLI

Eccola sulla tangenziale
la fame dei giorni.

Passato Vimercate
nel cerchio blu delle montagne
un prato brilla di rugiada
superato ha ormai
l’irto delle stoppie.

Al margine
un girasole dimenticato
si gode il mondo.

(da Luì, Einaudi, 2003)

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Il minimalismo di Giancarlo Consonni è in realtà lo stupore del poeta che coglie il manifestarsi della poesia nel quotidiano, nell’inaspettato – la tangenziale Est che porta da Usmate a Milano passando di striscio per Vimercate, Monza, Cologno e Cinisello non è certo esente da squallore. Eppure anche lì, ecco la meraviglia improvvisa, quando, tornando dalla metropoli e dalla sua periferia, si apre uno slargo di cielo azzurro con le Prealpi ammassate proprio in fronte e in un campo un girasole sopravvissuto volge la sua corolla al sole.

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Girasole

FOTOGRAFIA © WALLPAPER ART

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LA FRASE DEL GIORNO
Per me la gioia iniziale è nella sorpresa di ricordare qualcosa che non sapevo di sapere. Sono in un posto, una situazione, come materializzato da una nuvola o sorto da terra. V’è un felice riconoscimento del lungamente perduto e il resto segue. Lo stupore per le riserve inaspettate seguita a crescere passo passo.
ROBERT FROST




Giancarlo Consonni (Merate, 14 gennaio 1943), poeta, urbanista e storico dell'architettura italiano. Ha pubblicato raccolte di poesie sia nel dialetto di Verderio (Lecco) – Lumbardia (1983), Viridarium (1987) e Vûs (1997) – sia in italiano: In breve volo (1994), Luì (2003), Filovia (2016). 


2 commenti:

  1. Cambio di luci e colori allontanandosi da Milano... Lietta

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  2. Basta lasciare la metropoli per ritrovare la natura e il suo incanto così diverso da quello cittadino

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