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sabato 26 aprile 2014

Verso il nostro avvenire

 

FRANCO FORTINI

1944-1947


1

Era la guerra, la notte tremavano
nelle credenze i cristalli al ronzio
delle ondate da ovest ad oriente
o a sud, verso l’Italia. Chi ero io
e tu chi eri? Cominciò così.

Lungo e grigio era il lago di Zurigo
e i tram celesti nell’aria di neve.

 

2

«Sei la mia vita...» Vecchi carri carichi
delle macerie di Milano andavano
verso il nostro avvenire che ora è qui,
la modesta collina del passato
che agita un poco di verde in questo aprile.
Poi fu tanto lavoro, la città
intera e gli anni. Sei così da quella
mattina, la mia vita ancora, gli occhi
che mi guardano ormai
da un luogo nostro che è oltre noi due.

 

3

Scoprivi il mare di sera, era qua
e là verde, qua e là nero vino.
Un’alga lunga era quieta a mezz'acqua.
Così non visto muta un destino.

Non dava segno di vita la «monaca» violetta.
Poi si staccò, calò al fondo su ali eque.
Fu paura, o che? Da allora tacque
la verità ma aspetta.

 

4

Era come dicevano,
un giorno avremmo avuto la vita alle spalle
e tu m'avresti detto: «non sono più giovane».
E io t’avrei risposto soltanto guardandoti
per difendere te, amore mio,
da chi senza rimedio
ci porta insieme via. Come ti guardo
ora, come ti chiedo,
ora che sei di tutto
non so se domanda o sentenza
o giudizio, mia sola
anima che mi tremi
a questo primo buio.

(da Una volta per sempre, Mondadori, 1963)

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Una poesia che va nel privato, nel minimale, anche se la Storia condiziona poi la storia personale di ognuno di noi, così come quella di Franco Fortini: la poesia racconta i quattro anni che vanno dal 1944 al 1947, il passaggio dalla guerra alla pace, dalla desolazione alla ricostruzione. Il 1944 è l’anno da esule in Svizzera, raggiunta dopo l’armistizio dlel’8 settembre ‘43, e dell’innamoramento. Il 1945 segna la fine della guerra, con tutte le sue ferite ancora aperte – le macerie di Milano formeranno quella che ora è il Montestella, la collina della città, e mettere su casa e famiglia è un segno di rinascita. Il 1946 è finalmente il tempo di una maggiore spensieratezza, la possibilità di vivere la vita. Il 1947 sancisce questa certezza e diverse sono le preoccupazioni di due sposi che entrano nella trentina.

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FOTOGRAFIA © FEDERICO PATELLANI / LOMBARDIA BENI CULTURALI

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LA FRASE DEL GIORNO
Noi dal sogno usciremo per esistere / in una sola verità. // Tutti i perfetti amori un solo amore. / Tutti i giorni più belli un solo giorno.
FRANCO FORTINI, Una volta per sempre




Franco Fortini, nato Franco Lattes (Firenze, 10 settembre 1917 – Milano, 28 novembre 1994), poeta, critico letterario, saggista e intellettuale italiano. La sua poesia è testimonianza anche ideologica delle lotte di classe del primo dopoguerra, voce progressista e coscienza critica del fallimento degli ideali.



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