WANG JINGZHI
DISTACCO
Chi amo sei tu,
la tua incomparabile dolcezza!
Come possa il tuo incanto essere così meraviglioso,
come… - non so dirlo.
Al mondo non vi è nulla che possa spiegarlo.
Sai tu che in un bacio mi regali una poesia?
Sai che questa poesia mi prende a morsi il cuore?
Con la poesia tu mi dai la passione,
e mi ubriachi completamente.
La scorsa notte ho sognato di baciarti,
oh che dolci labbra!
Svegliatomi non ho trovato la tua bocca;
spero mi invierai in sogno quel bocciolo.
La scorsa notte ho sognato una tua lettera,
di cui non comprendevo il senso,
solo riconoscevo la parola “amore”,
spero mi scriverai in sogno chiaramente.
Quando dormo, vedo solo te entro la zanzariera;
quando bevo, vedo solo te nel mio bicchiere;
quando leggo, non vedo le parole, vedo solo te;
a scuola, non vedo ciò che l'insegnante traccia sulla lavagna, vedo solo te;
Perché non fai altro che nasconderti,
ti lasci solo vedere e non ti lasci prendere?
Tuo padre in questi giorni è a casa?
Vorrei venirti a trovare,
ma ho paura del sapore del distacco;
ed alla fine non oserò incontrarti.
Se ti incontrassi come potrei poi separarmi da te?
No, anche se il distacco è sofferenza,
è una dolce sofferenza!
Dirò alla mia anima di venirti a cercare stanotte,
preparati a riceverla.
(da Vento di Hui, 1922)
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La poesia d’amore di Wang Jingzhi in Cina, paese che non brilla certo per questo genere letterario, per un periodo venne addirittura giudicata “oltraggiosa”. Ma Wang lottò contro tutti i pregiudizi e i preconcetti di una cultura che chiedeva poesie per la massa e non emozioni private e personali. Sin dalla sua prima raccolta, che raccontava autobiograficamente il primo amore, quello giovanile, timoroso, pieno di fantasmi, si diresse verso questi temi: l’aspetto centrale della poesia, secondo Wang, doveva essere il sentimento d’amore, doveva essere la passione. Ed è un tema che non abbandonò per tutta la vita.
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DISEGNO © REPUBBLICA
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LA FRASE DEL GIORNO
La magia del primo amore consiste nel non sapere che esso può sempre finire.
BENJAMIN DISRAELI, Henrietta Temple
...direi che leggendo il titolo avrei avuto aspettative diverse...ecco..questo.
RispondiElimina..bello il titolo!:)
ciaoo Vania:)
Sì? in realtà è il punto che ho voluto sottolineare: il bacio come poesia
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