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martedì 29 aprile 2014

Come divino fiore di luce

 

RUBÉN DARÍO

FIORE DI LUCE

Apparve la mia anima come dalla corolla
d’un iris. Essa sapeva d’essere nuda e sola.
Sola, come nell'acqua o nel vento. Leggera,
trasparente, sottile, meravigliosa. Era
come divino fiore di luce o divino
uccello che nell’aria è appena nato.
Non sapeva né udire né vedere né comprendere,
e neppure sapeva dove andava,
né quel che era materia quaggiù né lassù.

(Traduzione di Oreste Macrì)

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Il poeta nicaraguense Rubén Darío, caposcuola del Modernismo ispano-americano, rivela qui il suo riconosciuto debito con i parnassiani e con Verlaine, nella descrizione del momento in cui l’anima si rivela: un desiderio di armonia nell’inarmonico, l’espressione dell’inesprimibile etereo. È uno dei fini cui tende il Modernismo, assimilabile all’europea Art Nouveau: un’ansia di perfezione.

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iris-1

CAROL CARTER, “BIG BLUE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Ama il tuo ritmo e ritma le tue azioni / secondo la sua legge, e insieme i versi; / tu sei un universo di universi / e, nell'anima, fonte di canzoni.
RUBÉN DARÍO




Félix Rubén García Sarmiento, conosciuto con lo pseudonimo Rubén Darío (Metapa, 18 gennaio 1867 – León, 6 febbraio 1916), poeta modernista, giornalista e diplomatico nicaraguense. Rilevante nell'opera di Darío il suo contributo al rinnovamento della poesia latino-americana, grazie all'introduzione di metriche e motivi provenienti dalla poesia francese del tempo.


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