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giovedì 24 aprile 2014

Amami

 

ATTILA JÓZSEF

METTI LA MANO

Metti la mano
sulla mia fronte
come se la tua mano
fosse la mia mano.

Sorvegliami, come se
mi si volesse uccidere
come se la mia vita
fosse la tua vita.

Amami, come se
tu lo volessi
come se il mio cuore
fosse il tuo cuore.

(da Non ho padre né madre, 1929 - Traduzione di Edith Bruck)

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Un disperato bisogno d’amore, il desiderio di un amore totale e totalizzante, che protegga al punto da inglobare, da unificare il sentimento dei due innamorati. È quello che pervase la sfortunata vita di Attila József, poeta ungherese: una prima delusione amorosa portò al suo ricovero in una clinica psichiatrica; alla seconda, quando la psicoterapeuta di cui si era innamorato sposò il poeta Gyula Illiès, non trovò altro rimedio che il suicidio.

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Roka

DIPINTO DI CHARLES ROKA

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LA FRASE DEL GIORNO
L’amore del poeta è un fuoco di paglia / perciò è così rapido e vorace.
ATTILA JÓZSEF




Attila József (Budapest, 11 aprile, 1915 - Balatonszárszó, 3 dicembre 1937), poeta ungherese,  incompresa voce del proletariato. Studiò lettere e filosofia a Szeged, Parigi e Vienna; fu redattore della rivista letteraria Szép Szó Il tono della sua lirica è dato dalle amare esperienze dell'infanzia e della giovinezza e dalla sua adesione al socialismo.


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