ANNA ACHMATOVA
LA PORTA È SOCCHIUSA
La porta è socchiusa,
dolce respiro dei tigli…
Sul tavolo, dimenticati,
un frustino ed un guanto.
Giallo cerchio del lume…
tendo l’orecchio ai fruscii.
Perché sei andato via?
Non comprendo…
Luminoso e lieto
domani sarà il mattino.
Questa vita è stupenda,
sii dunque saggio cuore.
Tu sei prostrato, batti
più sordo, più a rilento…
Sai, ho letto
che le anime sono immortali.
(da Sera, 1911)
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Anna Achmatova, grande poetessa russa, usa una tecnica che adesso definiremmo cinematografica per introdurre questo suo sentimento di abbandono e di solitudine: come se una macchina da presa lentamente vagasse per una stanza cogliendo la luce di primavera fuori dalla porta lasciata socchiusa – segno che lui se n’è andato, tra l’altro – e poi inquadrasse sul tavolo il guanto e il frustino lasciati in tutta fretta, in una luce calda. Ecco allora la dicotomia tra la prima parte della poesia, tutta tesa alla presa di coscienza di questo abbandono, e la seconda, in cui il dolore divampa per poi stemperarsi un po’ nella speranza del futuro.
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VASILIJ KANDINSKIJ, “STANZA”
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LA FRASE DEL GIORNO
Dalla felicità io non guarisco.
ANNA ACHMATOVA
Anna Andreevna Achmatova, pseudonimo di Anna Andreevna Gorenko (Bol'soj Fontan, 23 giugno 1889 – Mosca, 5 marzo 1966), poetessa russa. Fu osteggiata dal regime sovietico per il suo “estetismo” e per il “disimpegno" politico”. La sua poesia spesso scarna, libera dalle analogie simboliche, scolpita fino all'osso, si veste di un’ironia e di una malinconia che sconfinano nel disincanto.
"Non esiste saggezza
RispondiEliminanon esiste vecchiezza
e forse neanche la morte…"
Quanto mi piace l'Achmatova!!!
Domenica dovrò leggerla e commentarla per la giornata della poesia alla Feltrinelli di Caserta…
Grazie!!! Ciao! :)
..una poesia viva nei sentimenti.
RispondiEliminaciaoo Vania:)