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lunedì 3 febbraio 2014

Una festa di chiarori

 

BEATRÍZ HERNANZ ANGULO

INVENTA LA SERA LA FESTA CONVULSA DELLE OMBRE

Inventa la sera la festa convulsa delle ombre.
Nelle pozze di luce batte i piedi lascivo il tempo.
Geometria di sole. La strada, turibolo di rumori,
- pelle di granito complice che i tuoi passi flagellano.

L’ora è tarda e rigata da chiari anelli di catene.

Ti vesti della nudità di tutti gli specchi,
senza altro addosso che una festa di chiarori.

Senza corde, mi lancio per la scala dei tuoi occhi.
Nei miei matura un tumulto di quadrivi.

(da La lealtad del espejo, 1993)

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La sera scende e con i suoi colori e le sue voci entra, mescolandosi grazie a questa sinestesia, in una storia d’amore complicata, non ancora ben delineata: questo racconta la poetessa spagnola Beatríz Hernanz Angulo, filologa e direttrice della pagina letteraria del quotidiano El Mundo. Quelle luci si riflettono nelle vetrine, nelle finestre, nell’anima: abbagliano, rivelano. E alla fine buttarsi, osare, aprirsi significa spalancare un crocevia dove le scelte si intersecano portando a nuovi futuri.

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rain

GULNAZ, “RAIN, NIGHTS & CITY LIGHTS”

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LA FRASE DEL GIORNO
La tristezza si veste del colore dei desideri esiliati.
BEATRÍZ HERNANZ ANGULO, La lealtà dello specchio




Beatriz Hernanz Angulo (Pontevedra, 17 ottobre 1963), poetessa e critica letteraria spagnola. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi sulla letteratura spagnola, soprattutto sul teatro classico e contemporaneo, e nel campo della traduzione ha realizzato versioni spagnole di Eugenio Montale, Edward Estlin Cummings, Wisława Szymborska e Mario Quintana.


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