JAROSLAV SEIFERT
IL BISBIGLÌO RETICENTE...
Il bisbiglìo reticente di una bocca baciata
che sorride: sì
non lo sento da molto tempo.
E poi non mi spetta.
Mi piacerebbe però trovare ancora parole
che fossero impastate
con mollica di pane
o profumo di tiglio.
Ma il pane è ammuffito
e i profumi sono amaricati.
E attorno a me strisciano parole in punta di piedi
e mi strangolano
se voglio afferrarle.
E i colpi delle maledizioni rimbombano sulla porta!
Se le costringessi a danzare per me,
resterebbero mute.
E per giunta zoppicano.
Però so bene
che un poeta deve sempre dire più
di ciò che sta nascosto nel rombo delle parole.
Ed è la poesia.
Altrimenti non potrebbe con la búrbera del verso
cavare un bocciolo da strascichi di miele
e forzare il brivido
a corrervi per la schiena
quando spoglia la verità.
(da Concerto sull’isola, 1965 - Traduzione di Sergio Corduas)
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“Un poeta deve sempre dire più / di ciò che sta nascosto nel rombo delle parole. / Ed è la poesia”. Non si poteva dirlo con parole migliori di quelle di Jaroslav Seifert, poeta ceco, Premio Nobel nel 1984: questa è la poesia, quel qualcosa che va oltre la pagina scritta, oltre le parole, è un surplus che si legge tra le righe, che si annida nei grovigli delle lettere.
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MIHAI CRISTE, “JURNAL DE BORD”
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LA FRASE DEL GIORNO
Dite, che fare dei poeti, / i quali vogliono esserci / quando sotto i colpi della civiltà / cominceranno a sgranarsi i bulloni del mondo, / e nei camici bianchi degli scienziati / le cuciture si strapperanno?
JAROSLAV SEIFERT, La colata delle campane
"Se si scrivesse solo quello che la vita ci offre di vivere dimenticheremmo il sogno e la speranza… la poesia diventerebbe povera cosa…" Rosanna Bazzano
RispondiEliminaUn sorriso, Rosanna
vero: per questo si va oltre
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