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domenica 17 novembre 2013

Un’infinità di fiori

 

GHIANNIS RITSOS

PAROLA CARNALE, 2

Sei tornata ridendo dal mercato, carica
di pane, frutta e un’infinità di fiori. Sui tuoi capelli, vedo,
ha passato le dita il vento. Non lo amo il vento;
te lo ripeto. E poi, che te ne fai di tanti fiori? Quali fra tutti,
tra l’altro, ti regalò il fiorista? E magari nello specchio
del suo negozio è rimasta la tua immagine illuminata di lato
con una macchia blu sul mento. Non li amo i fiori. Sul tuo seno
un fiore grande quanto un giorno intero. Siedi dunque di fronte a me;
voglio guardare solo come pieghi il ginocchio, e star lì a fumare
finché cada la notte misteriosa e s’alzi magnetica sul nostro letto
una luna popolare da sabato sera, col violino, il salterio e un clarinetto.

(da Erotica, Crocetti, 1981 – Traduzione di Nicola Crocetti)

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L’amore, per il poeta greco Ghiannis Ritsos, è il mezzo con cui due esseri comunicano tra di loro e con il mondo; è la chiave che consente di superare la finitudine e cogliere il senso del reale. L’amore in tutte le sue declinazioni: che sia eros o puro amore, che sia gelosia come nella prima parte di questa poesia o condivisione festosa come nella seconda.

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KONSTANTIN MAKOVSKY, “RAGAZZA CON MAZZO DI FIORI”

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LA FRASE DEL GIORNO
La gelosia è un abbaiare di cani che attira i ladri.
KARL KRAUS, Detti e contraddetti




Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.


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