HEINRICH HEINE
SEDUTI A PRENDERE IL TÈ
Seduti a prendere il tè
Parlavano tanto d'amore.
I signori attenti all'estetica,
Le signore ai moti del cuore.
L'amore deve esser platonico,
Disse il secco Consigliere.
Sua moglie sorrise ironica,
Ma sospirò: Ahimè!
Spalanca la bocca il Canonico:
L'amore non sia troppo rozzo,
Altrimenti risulta nocivo.
La Signorina bisbiglia: perché?
La Contessa dice mesta:
L'amore è una passione!
E amabilmente porge
La tazza al signor Barone.
Intorno al tavolo c'è un posto in più:
Non sei venuta, mio tesorino.
Sarebbe stato così carino
Sentirti dire come ami tu.
1822
(Traduzione di Simonetta Carusi)
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C’è una sorta di Simposio platonico nel breve volgere di queste quartine di Heinrich Heine, poeta lirico tedesco: se nel testo classico greco a disquisire d’amore sono Socrate, Fedro, Pausania, Erissimaco, Aristofane, Agatone, Alcibiade, qui – davanti a un tavolo da tè ottocentesco - sono i personaggi di quella società, un politico e sua moglie, un canonico, una giovane donna, due nobili evidentemente avvinti di passione e il poeta… Manca il personaggio principale, quello che avrebbe potuto rivelare l’essenza stessa del sentimento amoroso, la donna amata…
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SIR JAMES GUTHRIE, “TEA BEING SERVED TO A CONVALESCENT SOLDIER”
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LA FRASE DEL GIORNO
Io mi riferisco a tutti gli uomini e a tutte le donne e dico che la nostra razza sarebbe felice se ciascuno di noi conducesse l'amore al suo fine e ritrovasse il suo amato, ritornando così all'antica natura.
PLATONE, Simposio
..come mi sarebbe piaciuta essere una partecipante di quella conversazione...e non ultimo sorseggiare una tazza di the.:)
RispondiEliminaciaoo Vania:)
idem...
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