RAFFAELE CARRIERI
MIO LIMONE
I tuoi rami sono lunghe
mani di ragazze more
il cui polso garrulo suona
di verzicanti bracciali.
Il tuo profumo è una scala
di tondi e lisci gradini
che corrono a chiocciola
intorno alla luna.
La tua foglia è tre volte
verde come una verde
bandierina d’alga
di domenica siciliana.
Il tuo frutto ha sapore
di navigli nuovi
che prendono il mare
con risa fanciulle.
(da Lamento del gabelliere, Mondadori, 1946)
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Bilanciata tra la Magna Grecia e la poesia francese del primo Novecento, l’opera di Raffaele Carrieri poeta tarantino, non è ascrivibile a correnti: è inconfondibile, nel suo timbro particolare. Sanguigna, appassionata, capace di fondere fantasia e memoria, paesaggi e immagini, come davanti a questa pianta di limone dove analogie e sinestesie si intrecciano.
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SANDRA KAPLAN, “ALBERO DI LIMONI”
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LA FRASE DEL GIORNO
Nel tuo odore mio limone / Ho ritrovato la speranza, / Sollievo ho dato agli occhi / Dimenticanza al cuore.
RAFFAELE CARRIERI, La civetta
Non è una delle migliori di Carrieri, di cui ho un libro ( Io che son cicala ) e che mi piace moltissimo.
RispondiEliminaE' solitamente meno aggrovigliato:
Amico, non tirare con sussiego
la corda.
Io sono la forca
l'impiccato
e il giustiziere.
( riportata a memoria...)
Di Carrieri ho l'Antologia mondadoriana. C'è anche il bel brano che citi a memoria. Questa è di un Carrieri giovane, forse meno segnato dalla vita.
RispondiEliminadirei "gialla"...con i benefici del colore e del frutto:)
RispondiEliminaciaoo Vania:)