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sabato 31 agosto 2013

I poeti nelle loro vite

 

RAÚL GÓMEZ JATTIN

I POETI, AMORE MIO

I poeti, amore mio, sono
Degli uomini orribili,
Dei mostri di solitudine, evitali
Sempre, a cominciare da me.
I poeti, amore mio, sono
Da leggere. Ma non fare caso
A quel che fanno nelle loro vite.

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“Il poeta sottrae tutto il meglio della vita per trasferirlo nella sua scrittura. Perciò la sua scrittura è così splendida e la vita così brutta” scrisse Lev Tolstoj. Senza generalizzare, c’è comunque della verità in questi versi di Raúl Gómez Jattin, poeta colombiano che visse per anni disadattato dalla società, basta leggersi le biografie di tanti grandi poeti, da Charles Baudelaire a Carlo Michelstaedter, da Sylvia Plath a Cesare Pavese, da Alejandra Pizarnik ad Antonia Pozzi : le loro vite furono il prezzo da pagare alla poesia.

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Poeta

AMEDEO MODIGLIANI, “RITRATTO DI UN POETA”, 1915

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LA FRASE DEL GIORNO
Più divento dissipato, malato, vaso rotto, più io divento artista, creatore... con quanta minor fatica si sarebbe potuto vivere la vita, invece di fare dell'arte
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VINCENT VAN GOGH, Lettera al fratello Theo, 29 luglio 1888




Raúl del Cristi Gómez Jattin (Cartagena, 31 maggio 1945 – 22 maggio 1997), poeta colombiano. Manifestò episodi psicotici e di schizofrenia che lo portarono per anni a vivere in strada fino al fatale incidente in cui perse la vita investito da un autobus.



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