JOSÉ EMILIO PACHECO
LA FALSA VITA
Qualcuno ti segue talvolta in silenzio.
Le cose non dette
Si trasformano in atti.
Attraversi la notte nelle mani del sogno,
Ma l’altro, implacabile,
Non ti abbandona: lotta
Contro l’irrealtà, la falsa vita
Dove tutto è tramonto.
Fragile persecutore che sei tu stesso,
Lo hai obbligato a stare in guardia sempre,
Il minuzioso specchio che non dimentica.
(da Los elementos de la noche, 1963)
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“Anche se l'uomo ha rimosso nell'inconscio i suoi impulsi malvagi e vorrebbe dirsi che non è responsabile di essi, qualcosa lo costringe ad avvertire questa responsabilità come un senso di colpa il cui motivo gli è sconosciuto”: c’è Freud in questa poesia del messicano José Emilio Pacheco, c’è l’inconscio e c’è il reale, l’eterna lotta che si verifica dentro di noi quando ci abbandoniamo al sonno e lasciamo libere le nostre pulsioni. E siamo noi l’angelo e il diavolo, siamo noi la guardia e il ladro…
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JEAN-JULES-ANTOINE LECOMTE-DE-NOUŸ, “IL SOGNO DELL’EUNUCO”
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LA FRASE DEL GIORNO
L'inconscio è quel capitolo della mia storia che è segnato da un vuoto o occupato da una menzogna: è il capitolo censurato.
JACQUES LACAN, Scritti
José Emilio Pacheco Berny (Città del Messico, 30 giugno 1939), scrittore, poeta, saggista e traduttore messicano. È parte integrante della Generazione dei ‘50. La sua poesia concentra l’attenzione sulla storia, sulla ciclicità del tempo, sull’universo dell’infanzia e sulla vita nel mondo moderno.
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