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sabato 20 aprile 2013

Dietro la porta

 

EMILIO PRADOS

HO CHIUSO LA MIA PORTA AL MONDO

Ho chiuso la mia porta al mondo;
ho lasciato fuggire la mia carne nel sogno…
Mi sono chiuso dentro, magico, invisibile,
e nudo come un cieco.

Pieno fino al bordo stesso degli occhi,
mi illumino da dentro.

Tremulo, trasparente,
sono rimasto sopra il vento,
come un limpido vaso
di acqua pura,
come un angelo di vetro
in uno specchio.

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Questa poesia che possiamo definire “meditativa” del poeta spagnolo Emilio Prados mi ha riportato alla memoria i versi di un altro più celebre poeta spagnolo, il Premio Nobel Juan Ramón Jiménez: “Che nulla m'invada da fuori, / che solo mi ascolti io di dentro. / Io dio / del mio petto”. La stessa ricerca del mistero supremo attraverso la libertà dello spirito, un metafisico superamento della realtà esteriore.

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TIFFANY DARLING, “BEHIND CLOSED DOORS”

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LA FRASE DEL GIORNO
Voglio fuggire, perdermi lontano / in quelle regioni dove larghe foglie / tremano sullo stagno dei sogni che traboccano
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EMILIO PRADOS




Emilio Prados Such (Málaga, 4 marzo 1899 – Città del Messico, 24 aprile 1962), un poeta spagnolo appartenente alla Generazione del '27 La sua poesia mescola elementi d'avanguardia e surrealisti con le sue radici arabo-andaluse e la poetica purista e neopopolare dell'epoca. Passa dalla ricerca delle corrispondenze della natura con l'alterità dell'essere al senso di sradicamento e solitudine dell'esilio. 

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