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lunedì 25 marzo 2013

Un poeta è un passero

 

PIER PAOLO PASOLINI

QUASI ALLA MANIERA DELL’ACHMATOVA, PER LEI

Un poeta dice che un poeta è un passero
che ripete tutta la vita le stesse note.
Le tue sono le note di un passero che crede
che la sua vita sia tutta la vita.

Nessuno va a disilludere un passero, perché
un passero non può farsi disilludere:
la sua sicurezza è come la presenza -
sulla terra - del paese di Carskoe Selò.

È passata su Carskoe Selò la rivoluzione?
Certo, è passata, ma semplicemente come
“un evento che non ha l'eguale”:

e il passero ha continuato a cantare.

Nulla esiste se non si misura col mistero:
che testimonianza avremmo degli “eventi”
se non cantasse
prima e dopo
di loro
un passero col suo canto lieve e severo?

(da Poesie marxiste, 1964-1965, in Tutte le poesie, Mondadori)

.

Un omaggio di Pier Paolo Pasolini alla grandezza di un altro poeta, la russa Anna Achmatova, tanto da assumerne anche lo stile, si trasforma infine in una meditazione sulla poesia e sulla sua funzione nella società. Quella Musa che la Achmatova attende chiedendosi “Che cosa sono onori, libertà, giovinezza / di fronte all’ospite dolce / col flauto nella mano?” è la stessa che Pasolini sente fremere nel petto: “Se bevo un bicchiere di vino, e rido forte con gli amici, mi vedo bere, e mi sento gridare, con disperazione immensa e accorata, con un rimpianto prematuro di quanto faccio e godo, una coscienza continuamente viva e dolorosa del tempo”.

 

Olga_kardovskaya_portret_ahmatovoy_1914_szh_16

OLGA DELLA-VOS-KARDOVSKAYA, “RITRATTO DI ANNA ACHMATOVA”

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LA FRASE DEL GIORNO
Ai piedi della Storia / pigolo come fra i ceppi di un tiglio / un passero spaventato
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CURZIA FERRARI, Lucertola




Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano. Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista.


4 commenti:

  1. Sono versi belli, ma Pasolini mi fa un po' impressione, troppo tormentato, troppo visionario, troppo esteso. Trovai orrendi i suoi film, al punto di uscire prima ( un toscano che butta i soldi del biglietto! )al Decamerone. Giro istintivamente ( ma non devo, non dovrei ) alla larga dagli infelici, e lui lo era davvero.

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  2. Tormentato e visionario, talora anche profetico. Soprattutto poeta però. Il regista va su un differente registro

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  3. ..devo ammettere che la mia ignoranza non la sa leggere bene...
    ..ma...la trovo "struggente".

    ciaoo Vania:)

    .."nobile/altolocato" il ritratto...come la poesia.

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  4. "Nulla esiste se non si misura col mistero": già questo verso vale "il prezzo del biglietto", come direbbe un commentatore sportivo

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