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venerdì 8 febbraio 2013

La grande aria serena

 

ALFONSO GATTO

TORNERANNO LE SERE

Torneranno le sere a intepidire
nell’azzurro le piazze, ai bianchi muri
la luna in alto s’alzerà dal mare
e nella piena dei giardini il vento
fitto di case, d’alberi, di stelle
passerà per la grande aria serena.
Torneranno nel sogno anche le voci
delle famiglie illuminate a cena,
la rapida ebrietà del loro riso.
O finestrelle, pozzi, logge, vetri
affacciati alla vita, allo spiraglio
delle fresche delizie e dei rimpianti,
o luna nuova sulla mia memoria,
tornate ad albeggiare con quel canto
di parole perdute, con quei suoni
struggenti, con quei baci morsi al buio.
Siate la polpa rossa dell’anguria
spaccata in mezzo alla tovaglia bianca.

(da La storia delle vittime, Mondadori, 1966)

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Torneranno i bei tempi. È quello che si dice in anni di guerra o più semplicemente nei giorni di crisi, non solo quella economica e sociale, ma anche quella privata e personale di ogni individuo. È quel sentimento di speranza che Alfonso Gatto fa trapelare qua e là nei suoi versi: “Tornerà tornerà, / d' un balzo il cuore / desto / avrà parole? / Chiamerà le cose, le luci, i vivi?” e ancora “Ritornerà sul mare / la dolcezza dei venti / a schiuder le acque chiare / nel verde delle correnti”. Dopo ogni notte, per quanto buia essa sia, spunta sempre la luce dell’alba.

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hopper.summer-evening

EDWARD HOPPER, “SUMMER EVENING”

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LA FRASE DEL GIORNO
Dalla ressa / del giubilo scampati al nostro intento / d’essere sole e pietra, nelle mani / segnammo la tenacia del domani / da scavare nel tempo
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ALFONSO GATTO, La storia delle vittime




Alfonso Gatto (Salerno, 17 luglio 1909 – Orbetello, 8 marzo 1976), poeta e scrittore italiano. Ermetico, ma di confine, giornalista e pittore, insegnante di Letteratura all'Accademia di Belle Arti, collaboratore di “Campo di Marte”, la sua poesia è caratterizzata da un senso di morte che si intreccia al vivere.


2 commenti:

  1. ...che finale/immagine...sbalorditivo/a....inaspettato...almeno a me.:)

    ciaoo Vania

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  2. un'immagine di speranzosa allegria che rimane come ultima impressione della poesia, l'anguria

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