IOSIF BRODSKIJ
IMMAGINA, COL FIAMMIFERO ACCESO, QUELLA SERA, LA GROTTA
Immagina, col fiammifero acceso, quella sera, la grotta,
e per sentire freddo ricorri alle fessure del piancito,
bastano le stoviglie per provare la fame,
quanto al deserto, è ovunque, in ogni dove.
Immagina, col fiammifero acceso, la grotta
a mezzanotte, il falò, silhouette di oggetti
e di animali, e, il viso nelle pieghe di un telo stazzonato,
anche Maria, Giuseppe e il Bimbo infagottato.
Immagina tre re, le carovane prossime alla grotta,
anzi tre raggi diretti su una stella,
cigolìo di carriaggi, sonagli tintinnanti
(quel bimbo non si è ancora guadagnato
rintocchi di campane nel turchino addensato).
Immagina che per la prima volta, di là dal buio
di uno spazio infinito, Dio ravvisi se stesso nel Figlio
fatto Uomo: un senzatetto in un altro negletto.
(da Poesie di Natale, Adelphi, 2004 - Traduzione di Anna Raffetto)
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Davanti al presepio noi occidentali tendiamo a immedesimarci con il freddo patito dai personaggi, dal piccolo Gesù, da Maria, da Giuseppe, dai pastori. Il Premio Nobel russo Iosif Brodskij ci invita a entrare in quel presepio con il chiarore esiguo di un fiammifero a illuminare oggetti e animali, facendo nostri gli spifferi che penetrano nella casa per immaginare la scena da dentro, con la grotta gelata e le carovane dei Magi in arrivo. Allora sì possiamo comprendere che è nella povertà che Dio si incarna, nell’umiltà degli ultimi, ben lontano dagli ori e dagli onori.
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GEORGES DE LA TOUR, “L’ADORATION DES BERGERS”
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LA FRASE DEL GIORNO
E fra mille anni la gente correrà a seimila chilometri l'ora su macchine a razzo superatomico e per cosa? Per arrivare in fondo all'anno e rimanere a bocca aperta davanti allo stesso bambinello di gesso che, una di queste sere, il compagno Peppone ha ripitturato col pennellino.
GIOVANNINO GUARESCHI, Don Camillo
...un bel "vedere/sentire" questa delicata poesia....splendida l'immagine.
RispondiEliminaciaooo Vania
volevo la luce tenue, come quella di un fiammifero... lì c'è
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