È difficile trovare poesia nel mese di novembre. Eppure, tolti forse gli individui solari che vivono dell’estate, noi malinconici riusciamo a scorgere il brillio dell’emozione anche nelle nebbie novembrine, nell’annuncio d’inverno accennato dalle brine del mattino, dall’aria gelida che taglia come una lama quando cade la notte. I poeti colgono questi fiori metallici e ce li donano: ecco allora lo svedese Tomas Tranströmer, Premio Nobel 2011, e l’ungherese Gyula Juhász.
TOMAS TRANSTRÖMER
NOVEMBRE
Quando il boia si annoia si è in pericolo.
Il cielo incandescente si arrotola.
Da una cellula all’altra si sente scricchiolare
e lo spazio sgorga dal ghiaccio.
Le pietre brillano come lune piene.
(da Il grande mistero, Crocetti, 2011 - Traduzione di Maria Cristina Lombardi)
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GYULA JUHÁSZ
CANTILENA DI NOVEMBRE
I tristi pagliai anneriti
stanno in grembo all’autunno, spersi nella pioggia.
Un pioppo si rannicchia sotto il vecchio cielo
che specchia i tempi che se ne vanno.
O tristi pagliai anneriti,
dov’è l’estate, dove sono le frecce di fuoco e le danze?
Un pioppo si rannicchia sotto il vecchio cielo,
filtrano dell’autunno lacrimose fragranze.
I tristi pagliai anneriti
stanno in grembo all’autunno, spersi nella nebbia.
Ancora una volta il mondo si fa più desolato
e questo cuore ancora una volta muore sfinito.
(Traduzione di Mario De Micheli e Eva Rossi)
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FOTOGRAFIA © WEISSGLUT
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LA FRASE DEL GIORNO
Buio mattino di novembre, spenta / giornata in acque uguali.
GIORGIO VIGOLO, Conclave dei sogni
...un novembre raccontato e regalato a Noi : forgiato da questi Poeti.
RispondiEliminaciaoo Vania
sì, questa è la bellezza della poesia: che si può condividere
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