MARIO LUZI
BRUCIATA LA MATERIA DEL RICORDO
Bruciata la materia del ricordo ma non il ricordo.
Il ricordo impera ugualmente. È lui
che oltre la storia e oltre la finita reminiscenza
lungo tutta la lunga mattinata estiva osserva
la piazza prima in ombra inondata dalla trasparenza
tramutarsi in un vaso di fulgore offuscato dall’accecamento
con nient’altro tra ripa e ripa di pietra e marmo che la sua forza.
Lui solo e da sotto le tegole di una buba
di colombi che quasi di troppa beatitudine la scolma.
Ricordo senza limiti, ricordo senza corpi né ombre.
( da Per il battesimo dei nostri frammenti, 1985)
.
C’è chi teme i ricordi, ne ha paura come se fossero spettri e fantasmi, aborre ciò che è stato, ciò che ha fatto – in effetti teme ciò che è diventato, ovvero la somma di tutti quei ricordi. E c’è chi, come Mario Luzi, invece non vi indulge, ma li accetta come un dato di fatto, come un’esigenza della mente umana, un’implicazione simile a quella descritta nel Pellegrinaggio d’autunno da Hermann Hesse: “Credo anch'io che la nostra vita e le nostre percezioni si sviluppino a partire da un groviglio di ricordi sommersi. Forse quello che chiamiamo anima non è se non l'insieme di questi oscuri detriti di ricordi”. Memorie dolci, dolorose, magari difficili da rivivere, ma essenziali, come nei bellissimi versi di Jorge Luis Borges: “E il tuo ricordo è come brace viva / che non lascio cadere / anche se mi brucia le mani”.
.
FOTOGRAFIA © FERNANDO BARRIENTOS
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Dunque, vi dicevo - disse Fedros - non ricordo nemmeno / cosa; perché il ricordo è nato ora / e l'ora bisogna rammentarlo perché diventi sempre.
GHIANNIS RITSOS, Il funambolo e la luna
Mario Luzi (Castello di Firenze, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005), poeta italiano, fu uno dei grandi rappresentanti dell’Ermetismo. Più volte candidato al Nobel, fu insignito della Legion d’Onore. Fu Accademico della Crusca e senatore a vita.
Mario Luzi, l'altissimo poeta. Quanto mi piace e mi consola e mi meraviglia. Un Alighieri di questi tempi davvero bui, altro che Medioevo...
RispondiElimina..ma sai che appena ho cominciato a leggere il tuo commento...ho "visualizzato"..una biblioteca...un ammasso di libri accatastato uno sopra l'altro...i ricordi.:)
RispondiEliminaciaoo Vania
Mario Luzi è un grandissimo del Novecento, scippato indegnamente del Nobel da Dario Fo.
RispondiEliminaVania, bella l'idea della biblioteca di ricordi!