CARLOS PUJOL
RICORDARSI DI ALLORA
Ricordarsi di allora,
delle ferite che si conoscono a memoria,
aperte come labbra
che tacciono perché il tempo si vergogna
del suo inutile linguaggio.
Ma questa è la domanda:
con quale antico dolore dobbiamo pagare
il poco che sappiamo?
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Tutti noi abbiamo antiche ferite che il tempo ci ha inferto, e molte di queste non si rimargineranno mai, resteranno vive e aperte a lungo: “Dammi dolore cibo cotidiano” scriveva Salvatore Quasimodo in una sorta di poesia-preghiera in Acque e terre. I nostri ieri, il passato che ha costruito le persone che siamo ora, ci presentano continuamente il conto, ci obbligano a guardare indietro, a scontare errori e sofferenze. «Perché?» ci domandiamo talora. È una domanda che si pone anche il poeta e romanziere catalano Carlos Pujol: con quanto dolore ci tocca pagare il granello di sabbia di universo che conosciamo?
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LUCIO FONTANA, “CONCETTO SPAZIALE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Per dare un nome al mondo, / che è limpido e misterioso come l’acqua, / cerco canzoni nuove che risuonino / come uno scampanellio nella memoria.
CARLOS PUJOL
Carlos Pujol Jaumandreu (Barcellona, 1936 - 16 gennaio 2012), poeta, traduttore, editore e storico della letteratura spagnolo. Insegnante di Letteratura francese all’Università di Barcellona tradusse, Balzac, Baudelaire, Simenon e Voltaire, ma anche Orwell, Emily Dickinson e Jane Austen, esordì nel 1981 con L’ombra del tempo.
...mi è difficile...non so se la capisco.:(
RispondiElimina....ho riscritto il commento un paio di volte...comunque...:
...si nasce e si muore....ma non si sa nulla dell'"intermezzo musicale".:)))
ciaoo Vania
sono i misteri insolubili dell'animo umano
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