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sabato 25 agosto 2012

Le affinità d’anima


EUGENIO MONTALE

EX VOTO

Accade
che le affinità d'anima non giungano
ai gesti e alle parole ma rimangano
effuse come un magnetismo. È raro
ma accade.

Può darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
più del fresco germoglio. Tanto e altro
può darsi o dirsi.

Comprendo
la tua caparbia volontà di essere sempre assente
perché solo così si manifesta
la tua magia. Innumeri le astuzie
che intendo.

Insisto
nel ricercarti nel fuscello
e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno, sempre
nel vuoto: in quello che anche al trapano
resiste.

Era o non era
la volontà dei numi che presidiano
il tuo lontano focolare, strani
multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era.

Ignoro
se la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza è una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari. Di me,
di te tutto conosco, tutto
ignoro.

(da Satura, 1971)

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“Ex voto” non è una delle poesie più note di Eugenio Montale (1896-1981), eppure merita davvero, assurgendo anche ad una modernità che le conferiscono i mutati rapporti sociali rispetto al tempo in cui fu scritta. Naturalmente, è dedicata all’assenza dell’amata moglie Drusilla Tanzi, la “Mosca”, morta nel 1963 ma rimasta viva nella memoria e nei pensieri quotidiani del poeta: “Tu stai sotto una lapide. Risvegliarti non vale / perché sei sempre desta. Anche oggi ch’è sonno / universale”. Quindi, l’affinità non è svanita con la scomparsa di lei, ma aleggia nell’aria come un magnetismo, una sensazione magicamente provata. Andrea Zanzotto parlò di Satura come “un grande testamento imperniato sull’idea della vita come detrito”: Montale senza Drusilla non fa che raccogliere questi detriti sparsi nel tempo per costruirci una parvenza di vita.

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image

DRUSILLA TANZI ED EUGENIO MONTALE

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LA FRASE DEL GIORNO
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale / E ora che non ci sei più è il vuoto ad ogni gradino
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EUGENIO MONTALE, Satura




Eugenio Montale (Genova, 12 ottobre 1896 – Milano, 12 settembre 1981), poeta e scrittore italiano, Gli fu conferito il Premio Nobel per la Letteratura nel 1975 “per la sua poetica distinta che, con grande sensibilità artistica, ha interpretato i valori umani sotto il simbolo di una visione della vita priva di illusioni”, ovvero la “teologia negativa” in cui il "male di vivere"  si esprime attraverso la corrosione dell'Io lirico tradizionale e del suo linguaggio.

4 commenti:

  1. ...devo dire che la frase del giorno....è talmente banale...che nonostante tutto merita di essere trascritta//letta/ricordata.

    ....la poesia...se ne sente la "brezza".

    ciaoo Vania :)

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  2. la frase del giorno è l'immenso dolore del vuoto: l'assenza che non può essere compensata dal ricordo

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  3. E' applicabilissima agli amori virtuali che mai si tradurranno in realtà, ma riempiono eccome...

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  4. La frase del giorno è "l'amore non è incasellabile, lo si vive in modo individuale, senza stereotipi, senza possedere l'altro. Come dice Montale, è magnetismo. L'amore da manuale non esiste.

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