GHIANNIS RITSOS
BLOCCO
Mare calmo con crepe impercettibili; una luce simulata
spalma le nuvole basse. Non ricordare,
non dimenticare. Il presente - dice; - quale presente? La notte
giunsero messaggeri muti, sedettero sulla scala di pietra,
tirarono fuori i fazzoletti, se li stesero sulle ginocchia,
poi li piegarono di nuovo. Partirono. Uno
aveva una cicatrice dalla tempia fino al mento. S'arrestò,
indicò in direzione del mare e si strinse la corda alla vita.
Allora posammo a terra le lampade a olio e vedemmo la nostra ombra
inerpicarsi pelosa, immensa, senza ossa, sopra il muro bianco.
(da Pietre, ripetizioni, sbarre, 1972 – Traduzione di Nicola Crocetti)
.
Il mare è protagonista di tante poesie. Lo è anche di questa di Ghiannis Ritsos, ma il fratello azzurro qui incarna involontariamente le pareti di un carcere, come fu per Cesare Pavese lo Ionio a Brancaleone: Ritsos infatti scrive dall’esilio, dal campo di prigiona di Gyaros, dove è stato confinato dalla dittatura dei colonnelli, saliti al potere con un colpo di stato nel 1967. Ne uscirà due anni dopo, a seguito delle pressioni internazionali sul governo greco. La voce della poesia, comunque, ha continuato a volare libera, come si può apprezzare dai versi proposti.
.
ANNE DURHAM, “ACHLADIES BAY, SKIATHOS
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Scrivo un verso, / scrivo il mondo; esisto; esiste il mondo.
GHIANNIS RITSOS, Pietre, ripetizioni, sbarre
Ghiannis Ritsos (Monemvasia, 1º maggio 1909 – Atene, 11 novembre 1990), poeta greco tra i maggiori del XX secolo. Fu candidato nove volte al Premio Nobel. La sua vita fu animata da un'incrollabile fede negli ideali marxisti e nelle virtù catartiche della poesia.
...ripeterei il commento che ho appena lasciato su Assolo di poesia....:)
RispondiElimina...la poesia ...si apre a molteplici sfumature.
ciaoo Vania
la voce della poesia, appunto
RispondiElimina