CARLO BETOCCHI
DELL’OMBRA
Un giorno di primavera
vidi l'ombra di un'albatrella
addormentata sulla brughiera
come una timida agnella.
Era lontano il suo cuore
e stava sospeso nel cielo;
nel mezzo del raggiante sole
bruno, dentro un bruno velo.
Ella si godeva il vento;
solitaria si rimuoveva
per far quell'albero contento
di fiammelle, qua e là, ardeva.
Non aveva fretta o pena;
altro che di sentir mattino,
poi il suo meriggio, poi la sera
con il suo fioco camino.
Fra tante ombre che vanno
continuamente, all'ombra eterna,
e copron la terra d'inganno
adoravo quest'ombra ferma.
Così talvolta, tra noi
scende questa mite apparenza,
che giace, e sembra che si annoi
nell'erba e nella pazienza.
(da Realtà vince il sogno, 1932)
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Albatro è il nome toscano per il corbezzolo, albatrella quando è giovane: una pianta dunque, che isolata nella brughiera proietta la sua ombra, è la protagonista di questa poesia di Carlo Betocchi. Il contrasto è tra la sua naturale e pacifica esistenza, inserita nello scorrere del tempo, nel normale corso delle cose, e l’esistenza umana soggetta ad ansie e riflessioni, a dubbi e inganni, a incertezze e affanni. Quell’incapacità di “godere il vento”, di “non aver fretta o pena”, di essere tutt’uno con l’universo, in pace, è l’angoscia tipicamente ermetica del poeta.
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FOTOGRAFIA © ELDON TROPICALS
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LA FRASE DEL GIORNO
E le attese e gli eventi / nell'alzato mio volto errano un poco / sostando e dubitando eguali al fioco / sospirare dei venti, / e in me è tutt'uno / l'animo e questo moto, incerto e bruno.
CARLO BETOCCHI
Carlo Betocchi (Torino, 23 gennaio 1899 – Bordighera, 25 maggio 1986, poeta e scrittore italiano. Fra i poeti ermetici è considerato una sorta di guida morale. Tuttavia, contrariamente a loro, fondava le sue poesie non su procedimenti analogici che evocano significati, ma su un linguaggio diretto, sul realismo e sulla tensione morale.
....credo che in certi momenti comunque siamo albatro....e che alle volte si ha "paura/ansia"...un signore che conoscevo ed è morto diceva sempre....
RispondiElimina"molte volte siamo noi che ci creiamo i problemi"
....però bella e coinvolgente questa poesia.
ciaoo Vania
credo sia insito nell'animo umano interrogarsi... non siamo capaci di stare fermi a gustarci il sole
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