WENDY COPE
IL MIO AMANTE
E ora parlerò del mio amante, che rimarrà senza nome.
Perché a 49 anni sa fare il rumore di cinque diversi tipi
di camion che cambiano le marce in salita.
Perché a volte lo fa sulle scale del posto dove lavora.
Perché poi si vergogna quando gli altri lo sentono.
Perché sa anche imitare almeno tre tipi diversi di treni.
Perché questi includono: la metropolitana di Londra,
il treno a vapore e il trenino elettrico
delle Ferrovie Meridionali.
Perché tifa per il Tottenham Hotspur con gioiosa
e immutabile devozione.
Perché odia l’Arsenal, i cui tifosi sono rozzi e incivili.
Perché spiega che gli Spurs sono magici, mentre l’Arsenal
è noioso e sta sempre in difesa.
Perché io non ne sapevo niente fino a sei mesi fa,
e non mi curavo di saperlo.
Perché ora tutto questo mi affascina.
Perché lui si esibisce per gradi, dieci.
Perché, primo, si presenta come una persona gentile,
seria e mentalmente libera.
Perché, secondo, affronta molti pranzi, discutendo a tavola
della vita e dell’amore senza mai nominare il calcio.
Perché, terzo, sta attento a non rivelare quanto detesti
avere la peggio in una discussione.
Perché, quarto, parla delle donne del suo passato,
riconoscendo che in parte è stata colpa sua.
Perché, quinto, è talmente ragionevole che tendi a dubitarne.
Perché, sesto, si autoinvita per un drink una sera.
Perché, settimo, in due vi scolate due bottiglie di vino.
Perché, ottavo, si ferma per la notte.
Perché, nono, non vedi l’ora di rivederlo.
Perché, decimo, non si fa vivo per giorni.
Perché avendo raggiunto lo scopo ritorna ai suoi interessi.
Perché non salterà nemmeno un’ora del corso serale
o una sola prova di coro a causa di una donna.
Perché è quasi sempre fuori casa.
Perché non riesci nemmeno a trovarlo al telefono.
Perché è il tipo d’uomo che da generazioni fa impazzire
le donne.
Perché, è triste ammetterlo, questo pensiero non basta
a farti rinsavire.
Perché è affascinante.
Perché è buono con gli animali e coi bambini.
Perché la sua voce è rassicurante e sexy allo stesso tempo.
Perché guida una vecchissima Vauxhall Astra station wagon.
Perché va a 130 sull’autostrada.
Perché quando lo supplico di rallentare dice: “Non intendo
andare più piano di così”.
Perché è convinto di conoscere le strade meglio di chiunque
altro sulla terra.
Perché non insiste per avere consigli dai suoi passeggeri.
Perché se mai dovesse perdersi sarebbe un bell’inferno.
Perché qualche volta mi fa dormire dalla parte sbagliata
del mio letto.
Perché non puoi dargli ordini.
Perché ha questa dote, che gli sta bene mangiare
i bastoncini di pesce surgelati o il cibo cinese già pronto
o prepararsi la cena da solo.
Perché sa come cucino ed è realista.
Perché mi prepara tazze di cacao densissimo con le bollicine.
Perché beve e fuma almeno quanto me.
Perché è ossessionato dal sesso.
Perché non direbbe mai che è sopravvalutato.
Perché è cresciuto prima della società permissiva
e si ricorda della sua adolescenza.
Perché non insiste nel ripetere che è sano e naturale,
né mi chiede cosa vorrei che facesse.
Perché ha alcune idee tutte sue.
Perché non è mai stato capace di dormire a lungo
e la notte parla con me fino a tardi.
Perché ci logoriamo a vicenda con la nostra insonnia.
Perché mi fa sentire come una lampadina che non può
spegnersi da sola.
Perché ispira una poesia dopo l’altra.
Perché è pulito e ordinato ma non si preoccupa
troppo del suo aspetto.
Perché permette al barbiere di tagliargli i capelli troppo corti
e per due settimane va in giro che sembra un carcerato.
Perché quando metto una collana e gli chiedo se
mi sta bene risponde: “Sì, se No vuol dire provarne altre tre”.
Perché è rimasto scioccato quando i compagni di squadra
più giovani hanno cominciato a usare il talco negli spogliatoi.
Perché la sua mascolinità vecchio stile è per me
fonte di continuo divertimento.
Perché la cosa lo rende perplesso.
(Traduzione di Silvio Raffo)
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Abbiamo già incontrato la poetessa inglese Wendy Cope: era alle prese con un uomo che le voleva comprare dei fiori ma poi non li ha comprati e in questo gesto mancato lei leggeva la tenerezza della possibilità. Possiamo pensare che sia lo stesso uomo, quello che ci presenta come “suo amante” – si sa, del resto, che “gli uomini sono tutti uguali” o almeno ciò è quello che pensa di noi l’altra metà del cielo. E allora facciamo la conoscenza con questo inglese quarantanovenne rimasto un po’ bambino, visto che ama imitare il rumore dei treni e dei camion, però capace di essere sincero ed elegante e amabilmente retrò ma anche comprensibilmente moderno. Un uomo che ha tutti i difetti congeniti degli uomini (sì, anch’io “non intendo andare più piano di così in autostrada”, anch’io rispondo “Sì, se No vuol dire provarne altre te”) ma che ha anche i suoi pregi, che alla fine si racchiudono in uno solo: la fa sentire “come una lampadina che non può spegnersi da sola”.
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JACK VETTRIANO, “THE INNOCENTS II”
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LA FRASE DEL GIORNO
Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito.
ROMANO BATTAGLIA, Cielochiaro
Molto graziosa... c'è un delizioso lapsus nel tuo commento ;-)
RispondiEliminac.
Bellissima!!! Dolce e tenera.
RispondiEliminaPoi non è vero che gli uomini sono tutti uguali!
Evviva gli "uomini di una volta"... e le "ragazze semplici".
A presto
Federica
Che faccio, Claudia? Lo lascio il refuso fantastico? È troppo bello, troppo inconscio...
RispondiEliminaSì, Federica, c'è una grande varietà di uomini e di donne, per fortuna. Altrimenti ci sarebbe da impazzire.
...concordo con Claudia, che gli Uomini non sono tutti uguali...ma quasi.:))))))
RispondiElimina...la poesia devo dire che non mi piace anche se è simpatica, molto simpatica.
...quoto Romano Battaglia...un uomo d'altri tempi.
ciaooo Vania
ci disegnano così, Vania, per parafrasare la Jessica Rabbit del celebre film :-)
RispondiEliminalascialo, è perfetto in quell'inciso. E poi si lega al messaggio della poesia. c.
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