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venerdì 13 aprile 2012

Carta bagnata


MARIO BENEDETTI

CARTA BAGNATA

Dai fiumi
dal sangue
dalla pioggia
o dalla rugiada
dal seme
dal vino
dalla neve
dal pianto
le poesie
di solito
sono
carta bagnata.

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La poesia è emozione, come si è sempre detto: lo sa bene il poeta e romanziere uruguayano Mario Benedetti, che scrisse “Chi l’avrebbe mai detto / che queste mie poesie / sarebbero state / di altri?”: dietro ogni poesia dunque c’è un’emozione che la origina, una meraviglia che sorprende il poeta e che poi volerà per il mondo come un seme di tarassaco. Che sia stata la natura, la vita, il dolore, l’amore, l’eros, la tristezza, la gioia, la malinconia, l’ebbrezza… tutto ciò è su quella carta, è dentro quei versi.

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FOTOGRAFIA © AIDANONE

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LA FRASE DEL GIORNO
Cantiamo perché piove sul calanco / e siamo militanti della vita / e perché non possiamo né vogliamo / lasciare che la canzone diventi cenere.

MARIO BENEDETTI




Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti-Farugia, noto come Mario Benedetti (Paso de los Toros, 14 settembre 1920 – Montevideo, 17 maggio 2009), poeta, saggista, scrittore e drammaturgo uruguaiano. Figlio di immigrati italiani, fece parte della Generazione del’45. Nel 1973 fu costretto all’esilio dal golpe militare. Rientrò nel 1983.


2 commenti:

  1. ...un pentagramma questa foto.:)

    ..bella la poesia...devo ammettere che la ruberò...per il mio blog di foto ...sorry.:))

    ciaooo Vania

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  2. ruba pure, Vania, l'ho rubata anch'io... Per le cose belle siamo tutti Robin Hood :-)

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