VICENTE GALLEGO
IN DUBIO PRO REO
Questa sera rileggo le mie parole
per rifinire il loro tono e offrirle
a un oscuro editore. E rivedendo
le loro sillabe esatte e traditrici
mi tentano lo sconforto e l’accidia.
Dove nascondono la vita che serbavo
nel loro solaio di ombre, dove celano
la passione che mi obbligò a tracciarle?
Non trovo risposta, e nel loro specchio
scopro soltanto il volto di uno sconosciuto.
Non c’è luce nelle mie parole, ai miei occhi
mancano di bellezza. Perché allora
persistere nella loro illusione, e perché
offrirle ora agli altri?
Forse nella speranza
del lettore futuro che immaginò Cernuda?
È bello il suo sogno, e la poesia
è molto bella, ma io mi domando,
disilluso, se può la mia lettura,
con il suo fervore odierno,
dare a quell’uomo la felicità
che scrisse di non provare; se meriterò
questo incerto lettore; e in che strana maniera
i versi e la vita che sentiamo frustrati
sapranno compiersi un giorno negli occhi di un altro.
(da Los ojos del extraño, 1990)
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Cominciamo dal titolo: è un detto latino noto a chi ha studiato legge e significa che in caso di dubbio si deve decidere in favore dell’imputato. La base della certezza del diritto già presente nel Digesto di Giustiniano del 533: meglio un colpevole assolto che un innocente condannato. E Vicente Gallego, poeta spagnolo, se ne serve per assolvere se stesso e i suoi versi in un esame di coscienza notturno sull’utilità della sua poesia. Come in un processo penale porta a testimoniare un esperto, uno dei massimi poeti spagnoli del Novecento, Luis Cernuda: la speranza gli arriva dai versi di A un poeta futuro, lirica che si conclude così: “Ascoltami e capisci. / Nel suo limbo la mia anima forse ricorderà qualcosa / E allora in me stesso i miei sogni e i desideri / Avranno ragione alla fine, e avrò vissuto”.
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MILTON AVERY, “ADOLESCENCE”, 1947
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia, nel passato, era al centro della nostra società, ma con la modernità si è ritirata ai suoi margini. Io penso che l'esilio della poesia sia anche l'esilio del meglio del genere umano.
OCTAVIO PAZ, Corrente alterna
Bella la poesia... poi il senso del titolo lo conosco bene visto che sono un avvocato! Non la conoscevo, grazie...
RispondiEliminaA presto Federica
...ma...chissà !!????
RispondiElimina...si spera !!!:)
ciaoo Vania
il senso di ogni poesia, secondo la mia concezione, è proprio quella che si intravede nella chiusa di Gallego: i versi che si compiono negli occhi di un altro, ovvero del lettore.
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