WISŁAWA SZYMBORSKA
SCOPERTA
Credo nella grande scoperta.
Credo nell’uomo che farà la scoperta.
Credo nella paura dell’uomo che farà la scoperta.
Credo nel pallore del suo viso,
nella sua nausea, nel sudore gelato del suo labbro.
Credo nei suoi appunti bruciati,
ridotti in cenere,
bruciati fino all’ultimo.
Credo nelle cifre sparpagliate,
sparpagliate senza rimpianto.
Credo nella fretta dell’uomo,
nella precisione dei suoi gesti,
nel suo libero arbitrio.
Credo nelle lavagne fracassate,
nei liquidi versati,
nei raggi spenti.
Affermo che ciò riuscirà,
che non sarà troppo tardi,
e che avverrà in assenza di testimoni.
Nessuno lo saprà, ne sono certa,
né la moglie, né la parete,
neppure l’uccello, potrebbe cantare.
Credo nella mano che non si presta,
credo nella carriera spezzata,
credo nel lavoro di molti anni sprecato.
Credo nel segreto portato nella tomba.
Queste parole mi veleggiano sopra le regole.
Non cercano appoggio in nessun esempio.
La mia fede è forte, cieca e senza fondamento.
(da Ogni caso, 1972 – Traduzione di Pietro Marchesani)
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Solo ora che Wisława Szymborska se ne è andata, la gente sembra rendersi conto della grandezza della sua poesia. È bastato che in un programma televisivo uno scrittore leggesse alcuni versi della poetessa polacca perché la ristampa della sua antologia edita da Adelphi, La gioia di scrivere, andasse esaurita – 15.000 copie per un libro di poesie sono davvero tanti in questi tempi, e altre 15.000 copie sono state stampate. Questo fatto mi conferma quello che ho sempre saputo: 1) che gli italiani sono un popolo che segue l’emotività del momento; 2) che comunque la poesia è nel nostro DNA e ne abbiamo bisogno, anche se molti neanche lo sanno. E la mia fede nella poesia è forte, come quella della Szymborska nell’uomo, come appare da Scoperta, che ho scelto per accompagnare questo post, sperando che siano in molti a “scoprire” la poesia. Peccato che una grande poetessa abbia dovuto morire, per far sì che 5.400.000 italiani una domenica sera orfana del calcio si emozionassero davanti allo schermo televisivo.
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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
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LA FRASE DEL GIORNO
Hanno scoperto una nuova stella, / ma non vuol dire che vi sia più luce / è qualcosa che prima mancava.
WISŁAWA SZYMBORSKA, Gente sul ponte
Hai fortemente ragione, solo padre Saviano e fratello Fabio sono in grado di fare questi miracoli...
RispondiEliminaSì, Alberigo, il programma TV era quello. Ben vengano comunque queste attenzioni alla poesia.
RispondiElimina...non ho visto tutto ciò descritto...ma ho letto questo.
RispondiElimina...molte volte ...per molti...(ma è una frase scontata questa)....solo quando si perde qulcosa la si appprezza.
...bellissima questa poesia come la foto che l'ha accompagnata.
ciaoooo Vania
No, non è una frase scontata, Vania: purtroppo è la realtà di tutti noi.
RispondiEliminaFoto: sono due libri della Szymborska ripresi da vicino e "filtrati" con Instagram (aveva anche un titolo, quando l'ho postata su Instagram appunto e su Facebook, "Addio, Wislawa")