MANOLIS ANAGNOSTAKIS
OGNI MATTINA
Ogni mattina
cancelliamo i sogni
con cautela costruiamo i discorsi
le nostre vesti sono un nido di ferro
Ogni mattina
salutiamo gli amici di ieri
le notti si dilatano come fisarmoniche
suoni, rimpianti, baci perduti.
(Insignificanti
enumerazioni
nulla, solo parole per gli altri
ma dove finisce la solitudine?)
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“Il sogno è una seconda vita” scrisse Gérard de Nerval in Aurelia, uno dei suoi racconti più belli: è vero, visto che la notte, dormendo, inseguiamo i fantasmi e i desideri dettati dal nostro inconscio per ore. Non poteva sfuggire a un poeta come il greco Manolis Anangnostakis, che vedeva il mondo come ostile e la poesia stessa come unico mezzo di esprimersi ma senza averne troppa fiducia, questa caratteristica del sogno: forse la vera vita è quella, il resto sono soltanto passi che compiamo per amplificare la nostra solitudine indossando la nostra maschera quotidiana.
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PABLO PICASSO, “LE RÊVE”
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LA FRASE DEL GIORNO
La società perdona spesso il criminale ma non perdona mai il sognatore.
OSCAR WILDE, Il critico come artista
Ah Wilde...
RispondiEliminasì, Wilde... pungente il giusto
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