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domenica 8 gennaio 2012

Un nido di ferro


MANOLIS ANAGNOSTAKIS

OGNI MATTINA

Ogni mattina
cancelliamo i sogni
con cautela costruiamo i discorsi
le nostre vesti sono un nido di ferro
Ogni mattina
salutiamo gli amici di ieri
le notti si dilatano come fisarmoniche
suoni, rimpianti, baci perduti.

(Insignificanti
enumerazioni
nulla, solo parole per gli altri

ma dove finisce la solitudine?)

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“Il sogno è una seconda vita” scrisse  Gérard de Nerval in Aurelia, uno dei suoi racconti più belli: è vero, visto che la notte, dormendo, inseguiamo i fantasmi e i desideri dettati dal nostro inconscio per ore. Non poteva sfuggire a un poeta come il greco Manolis Anangnostakis, che vedeva il mondo come ostile e la poesia stessa come unico mezzo di esprimersi ma senza averne troppa fiducia, questa caratteristica del sogno: forse la vera vita è quella, il resto sono soltanto passi che compiamo per amplificare la nostra solitudine indossando la nostra maschera quotidiana.

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PABLO PICASSO, “LE RÊVE”

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LA FRASE DEL GIORNO
La società perdona spesso il criminale ma non perdona mai il sognatore.
OSCAR WILDE, Il critico come artista




Manolis Anagnostakis (Salonicco, 10 marzo 1925 - Atene, 23 giugno 2005), poeta e critico greco in prima linea nei movimenti di poesia esistenzialista sorti durante e dopo la guerra civile greca alla fine degli anni '40. Fu un leader tra i suoi contemporanei e influenzò la generazione di poeti successiva.



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