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mercoledì 23 novembre 2011

Sull’acqua immobile della sera

 

JOSÉ HIERRO

PORTO DI GIJÓN

L'uomo si è affacciato sull'acqua immobile della sera.
Sotto gli scafi s'infrangono il rosso, il verde, il giallo.
Sono scintille, brandelli: vestono la carne torbida del mare.
L'uomo ha inzuppato un'ombra nel cuore di ponente:
ci copre il mondo. L'aria si trasforma in vetro d'oblio.
Quegli uomini che tessevano premurose reti di ragno,
le donne che scendevano da rampe e da scale,
si sono dissolte nella luce di rame.
La realtà salpa verso isole impossibili e luminose
e lascia qui la sua secca maschera.

L'uomo si allontana dall'acqua bagnato di malinconia.

(da Agenda, 1991 – Traduzione di Alessandro Ghignoli)

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Un uomo nel porto, di sera. Scruta i riflessi che si infrangono nell’acqua scura, osserva il loro muoversi al ritmo delle onde che trasformano lo specchio della darsena in una specie di caleidoscopio. Vi legge i suoi pensieri, le sue sofferenze, i suoi ricordi, le sue paure, ora che il tramonto, come la famosa prima stella della sera di Saffo, ha ricondotto ogni cosa alla sua dimora. Il mare accoglie tutte le sue ansie, trasfigura la realtà, lasciando quell’uomo – il poeta spagnolo José Hierro, “con la tristezza di chi cerca / una povera verità a cui appoggiarsi e riposare”.

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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

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LA FRASE DEL GIORNO 
Immaginare e ricordare... / C'è un momento che non è mio, / non so se nel passato, nel futuro, / se nell'impossibile... E lo accarezzo, lo faccio / presente, ardente, con la poesia.
JOSÉ HIERRO, Libro de las alucinaciones




José Hierro del Real (Madrid, 3 aprile 1922 – 21 dicembre 2002), poeta spagnolo della generazione detta “sradicata” influenzato dalla poesia di Gerardo Diego. Incarcerato per quattro anni dopo la guerra civile, divenne araldo della “poesia testimoniale”, passando nel tempo a temi esistenziali.


4 commenti:

  1. ..ottima trasposizione di pensieri e sentimenti questa poesia.

    ...ma si dice trasposizione o c'è un altro termine ???
    ciaooo Vania

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  2. sì, è una bella descrizione della poesia, del suo improvviso apparire

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