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lunedì 7 novembre 2011

Il tempo perduto


JOSÉ EMILIO PACHECO

ANTIELEGIA

Il mio unico tema è quel che non è più
E la mia ossessione il tempo perduto.
Il mio pungente ritornello è “mai più”.
Eppure amo questo continuo mutamento,
questo variare istante dopo istante:
senza di esso ciò che chiamiamo vita
sarebbe di pietra.

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L’ossessione del tempo che scorre, quella che stregò Marcel Proust e consentì a Dino Buzzati di scrivere bellissimi racconti, è oggetto di questa poesia di José Emilio Pacheco, scrittore messicano molto affezionato a questa tematica: “Intanto / il cammino è la meta e nessuno avanza da solo / e l'acqua si condivide o crepi. Non c'è / minuto che non scorra. Avanti”. Tempo che cancella o deforma le cose, fluendo e ponendo distanze; tempo che comunque contribuisce alla vita con il suo continuo scorrere . È qui che Pacheco riesce a trovare l’equilibrio, nell’accettazione dell’ineluttabilità del tempo, dei mutamenti che il suo passare lascia nelle nostre esistenze.

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IMMAGINE © TRADEKING

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LA FRASE DEL GIORNO
Mi interessa solo / la testimonianza / del momento che passa / le parole / che detta nel suo fluire / il tempo in volo
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JOSÉ EMILIO PACHECO




José Emilio Pacheco Berny (Città del Messico, 30 giugno 1939), scrittore, poeta, saggista e traduttore messicano. È parte integrante della Generazione dei ‘50. La sua poesia concentra l’attenzione sulla storia, sulla ciclicità del tempo, sull’universo dell’infanzia e sulla vita nel mondo moderno.


2 commenti:

  1. ...per me quasi angosciante l'immagine accostata alla poesia...anche se la poesia non lo è affatto...anzi è un tempo che mette la voglia di farlo trascorere e "vederlo"
    Ciaooo Vania

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  2. tempo ciclico... sì, sarebbe servita un'immagine lineare: questa commenta in particolare "l'istante dopo istante".

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