FRANCISCO BRINES
GIORNI D’INVERNO NELLA CASA ESTIVA
Nella solitudine di questi giorni d'inverno
con gli alti fiori di aloe rossi
nel giardino, in casa non c’è nessuno
e io la abito.
Ci sono gli uccelli. E la luce del sud
nel giorno indeciso.
Viene la notte con gli occhi bendati
e cieca cade fuori dai muri
così fredda, così ampia.
Vivo nell’intimità della casa vuota,
e nelle stanze disabitate
posso sentire il suono attutito della vita,
toccare il tempo congelato,
gustare negli specchi un sapore dolce,
la noia di un'immagine senza gioventù.
E ci sono, però, il calore di una vita già indossata,
il segreto entusiasmo di essere stato.
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Come sarebbe andare nella casa che si usa per le vacanze estive in inverno? Quali sarebbero le sensazioni che darebbe? E quali emozioni innescherebbe una presenza “fuori posto”? Sono le domande cui risponde il poeta spagnolo Francisco Brines con i suoi versi di ispirazione classica e malinconica che navigano nel corso del tempo con la serena accettazione del suo scorrere. Quello che alla fine emerge, da quei giorni trascorsi nella casa delle vacanze estive così diversa – le sere brevi, il ghiaccio, il silenzio, il tempo che sembra scorrere più lento – è un sapore dolce di nostalgia.
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FOTOGRAFIA © CHEST OF BOOKS
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LA FRASE DEL GIORNO
La nostalgia è rendersi conto che le cose non erano insopportabili come sembravano allora.
ARTHUR BLOCH, La legge di Murphy
...una delle infinite sensazioni di una vita...."ascoltate".
RispondiElimina..ottima la foto.
ciaooo Vania
eppure a me piacciono il mare d'inverno, la bassa stagione, la solitudine...
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