KO UN
DANZE
Il vento del nord soffiando s'avvicina.
Gli alberi,
alberi d'inverno, tutti, danzano.
Anch'io mi adeguo, e danzo.
In fondo
neanche il cielo sembra resistere:
i fiocchi di neve disordinatamente danzano.
Anche gli orsi nel profondo delle caverne,
e le serpi sepolte lungo i pendii delle colline,
si svegliano per un attimo dal lungo sonno
e danzano pacatamente
al ritmo delle cose terrene.
(da L’isola che canta, Lietocolle, 2009 – Traduzione di Vincenza D’Urso)
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Il fluire sensoriale – un’eco dell’eracliteo panta rei, tutto scorre – è alla base della poetica e della concezione della vita di Ko Un, poeta sudcoreano. Ogni cosa – il vivere, il tempo, la natura – è immersa in questo flusso e vi appartiene, in una stretta relazione. Ecco perché il poeta si deve accomunare agli alberi che si piegano al vento del nord, alla neve che scende, agli orsi che riposano nel letargo delle loro caverne, ai serpenti aggrovigliati nelle tane: perché è parte dell’armonia del mondo. E anche chi legge, secondo le parole di Ko Un, “deve costituirsi come co-autore, come lettore compartecipe di un'essenza poetica che di volta in volta "accade", trasformando gli impatti sensibili in parola”.
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FOTOGRAFIA © STAFF PHOTO
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LA FRASE DEL GIORNO
Non possiede parole, l'albero, / ma se sente parole d'amore / porge più foglie al soffio del vento.
KO UN, L’isola che canta
...ma che bellezza....e in più non ho ancora realizzato qualcosa con dei fiocchi di neve quest'anno...se una fonte d'ispirazione.:)
RispondiEliminaciaoooo Vania
evviva i fiocchi di neve!
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