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domenica 11 settembre 2011

Dieci anni


WISŁAWA SZYMBORSKA

FOTOGRAFIA DELL’11 SETTEMBRE

Saltarono dai piani in fiamme, giù
… uno, due, altri ancora
più in alto, più in basso.

Una fotografia li ha colti mentre erano vivi
e ora li preserva
sopra il suolo, diretti verso il suolo.

Ognuno di loro ancora intero
con il proprio volto
e il sangue ben nascosto.

C’è ancora tempo,
perché i loro capelli siano scompigliati,
e perché chiavi e spiccioli
cadano dalle loro tasche.

Essi si trovano ancora nel reame dell’aria,
entro i luoghi
che hanno appena aperto.

Ci sono soltanto due cose che posso fare per loro
… descrivere questo volo
e non aggiungere una parola finale.

(da Attimo, 2002)

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Dieci anni. Sembra ieri, ma dieci anni sono passati dal “giorno nero dell’umanità”, e se consideriamo i cambiamenti avvenuti, possiamo renderci conto di quanto tempo sia passato dal crollo delle Torri Gemelle centrate dagli aerei di linea guidati da terroristi kamikaze. L’11 settembre del 2001 c’erano ancora Saddam Hussein in Iraq e il regime dei talebani in Afghanistan, protagonisti della sanguinosa “guerra al terrore” che ancora si trascina in territorio afghano; c’era Bin Laden, la mente del piano terroristico, da pochi mesi catturato e ucciso. C’erano capi di stato che sono stati spazzati via dalle rivolte nei paesi arabi. C’era un altro papa, Giovanni Paolo II – e sua è quella frase sul “giorno nero dell’umanità”. C’era un altro presidente americano, il contestato George W. Bush, mentre adesso c’è Obama che più che al terrorismo deve pensare alla devastante crisi economica. Eppure, ogni volta che pensiamo a quell’attacco all’America, riviviamo la stessa emozione, ripensiamo a quelle immagini: gli aerei, la palla di fuoco nelle Torri, la gente coperta di polvere, le persone che si gettavano dalle torri in fiamme scegliendo di non finire divorate dal fuoco ma sfracellandosi al suolo. Quel giorno eravamo tutti pietrificati davanti a quella scena: la CNN ritrasmessa dalle televisioni di tutto il mondo, la mandava di continuo. E l’ha vista e ne è rimasta colpita anche la poetessa polacca Wisława Szymborska, Premio Nobel 1996: questa è la poesia che tributò in occasione del primo anniversario dell’11 settembre.

Sono passati dieci anni ed è accaduto esattamente ciò che pensavamo quel pomeriggio dolcemente caldo di settembre: il mondo non è più lo stesso.

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LA FRASE DEL GIORNO
Il crollo delle torri del World Trade Center e l'incendio al Pentagono sono quel tipo di avvenimenti che ciascuno pensa destinati a mutare il corso della storia, senza peraltro sapere in quale direzione. Momento raro, intenso, veglia d'armi, attesa.
MARC AUGÉ




Wisława Szymborska (Kórnik, 2 luglio 1923), poetessa e saggista polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996 “per una poesia che, con ironica precisione, permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti d'umana realtà”.


3 commenti:

  1. il mondo è cambiato in fretta in questi dieci anni. anch'io ho voluto ricordare l'11 settembre però affidandomi soprattutto alle parole di Kahlil Gibran.
    non volevo rischiare di cadere nella retorica

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  2. Direi che per certi avvenimenti, vissuti con tale emozione un po' di retorica sia inevitabile. Ho visto Gibran sul tuo blog: un racconto ben costruito alternando versi e immagini.

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