Ed ecco anche agosto, il cuore dell’estate che porta la stagione verso la sua fine: le sere si accorciano, le vacanze finiscono e un poco di malinconia comincia a trasparire. Ma chi - un po’ oraziano - sa goderne i frutti, chi sa coglierne i giorni, trova in questo mese d’ozio e di riposo tutta la bellezza che è in grado di fornire. Ascoltiamo la voce di due poeti che raccontano agosto: lo spagnolo Federico Garcia Lorca e il romano Giorgio Vigolo.
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FEDERICO GARCÍA LORCA
AGOSTO
Agosto,
controluce a tramonti
di pesca e zucchero
e il sole dentro la sera
come il nocciolo nel frutto.
La pannocchia serba intatta
la sua risata gialla e dura.
Agosto.
I bambini mangiano
pane nero e luna piena.
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GIORGIO VIGOLO
LINEA DELLA VITA, XIII
Ho sentito l'odore della terra
dopo mesi di sole;
ho sentito l'odore della pioggia
vasta che scende dai monti
col turbine d'agosto come un fumo
e il giorno s'oscura;
ho sentito l'odore della terra
portato di lontano dal vento
che era passato nei canneti
e dentro i boschi arati dall'uragano;
ho sentito l'odore dei cespugli
zuppati dallo scroscio;
ho sentito l'odore delle radiche
che avidamente suggevano l'acqua
dal gonfio lievitato terreno.
COULTER, “BEACH UMBRELLA”
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LA FRASE DEL GIORNO
La nuvola d’agosto d’improvviso / si scioglie in rivoli di pioggia.
WILLIAM CULLEN BRYANT, Sella
Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), poeta e drammaturgo spagnolo). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti.
...due Agosto .... diversi e complementari.
RispondiEliminaciao Vania