TOMMASO LANDOLFI
SOLO, AMORE MIO
Solo, amore mio, solo
Come neppure l'usignuolo.
Io questa solitudine fo pegno
Di segreta delizia
Ed essa eleggo a mio splendente regno.
Amare note canta la Pizia,
Ben so che andranno tutte vuote
Queste ultime speranze -
Eppure, amore
Io mi scavo una nicchia dentro l'ora
Fuggevole e alterna,
E piango e soffro e tremo ancora.
(da Viola di morte, Adelphi, 2011)
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Di Tommaso Landolfi mi ha sempre colpito la stravaganza, l’impossibilità di incasellarlo in un movimento, la dissoluzione delle strutture logiche che ne fanno un pensatore assolutamente libero e imprevedibile. Landolfi coglie della quotidianità il lato più oscuro e misterioso, va in cerca dell’immagine arcana della ragione, indagando tra fantastico, onirico e mostruoso: un po’ come Kafka, Gogol e Buzzati, insegue il dubbio, l’ossessione, la paura, l’irrazionale. Questa sua poesia, inserita in Viola di morte, raccolta postuma del 1972 appena riedita da Adelphi (318 pagine, 22 €), è significativa con la sua solitudine e la sua consapevolezza della presenza del tempo: è la dichiarazione di una sofferenza, alla quale l’unico modo di sfuggire è la Poesia.
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Fotografia © Scenic Reflections
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LA FRASE DEL GIORNO
Vivere si può solo lasciandosi dietro minuto per minuto la vita.
TOMMASO LANDOLFI, Des mois
...molto toccante sia la poesia che la foto.
RispondiElimina...secondo me la frase del giorno sarebbe proprio da ricordare nei momenti più "infelici"...per "riscattare" i minuti presenti.
ciao Vania
eh sì, si va avanti sempre, nonostante tutto...
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