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giovedì 30 settembre 2010

A Tegucicalpa

 

VILMA VARGAS ROBLES

TEGUCICALPA

Mi fai male
come se l’aria intorpidita dei tuoi tetti fosse con me
e mi desse la forza in un respiro affannato.

Lasci ciottoli negli occhi
- si vedono la notte -

Ho paura di cadere.

Balbetto davanti a una cartina stradale.
Penso di fuggire e continuo a cercarti,
terra spaccata dove affondo e germoglio con durezza.

(da El fuego y la siesta, Ministerio de Cultura de Honduras, 1983)

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Chi frequenta con assiduità questo blog sa che ogni tanto amo proporre voci poco note e spesso voci di poetesse: forse perché sono affascinato dalla differenza del modo di pensare femminile. Trovo che le donne vedano il mondo e la realtà da un altro punto di vista. E questo mi piace davvero parecchio, è utile al confronto.

Ecco allora Vilma Vargas Robles, poetessa del Costarica. È una delle fondatrici dell’Associazione Culturale Casa della Poesia, che si propone di diffondere la poesia come strumento di pace, e ha pubblicato “El fuego y la siesta”, “El ojo de la cerradura” e “El oro de la vida”.

La poesia proposta, parla di una città, Tegucicalpa, la capitale dell’Honduras, e delle sensazioni che provoca nella giovane Vilma. Sensazioni che abbiamo provato tutti in una città straniera: e non è questo la poesia, condividere un’emozione'?

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Veduta di Tegucicalpa © LeRoc

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LA FRASE DEL GIORNO
Le parole non sono di questo mondo / fino a quando non cadono a terra / simili a frutti o demoni.
VILMA VARGAS ROBLES, El fuego y la siesta




Vilma Vargas Robles
(Turrubares, 4 febbraio 1961), poetessa costaricana. Ha studiato sociologia, diritto e letteratura presso l'Università della Costa Rica. Ha pubblicato i libri: El fuego y la siesta (1983), El ojo de la cerradura (1993),  El oro de la vida (1996)  Quizá el mañana (2007).


6 commenti:

  1. ...e Tu condividi e ci fai conoscere alcune le emozioni. Grazie.


    ...davvero "pungenti" questi versi....denotano un amore incredibile....si vede/legge proprio la "sofferenza".
    Ciao Vania


    ...non sono d'accordo che ci siano differenza di punti di vista di donne con alcuni uomini...credo dipenda tutto dalla personalità/sensibilità/esperienza/carattere.

    ...comunque...in fine ...MIGLIORI...lo siamo sempre.;)...scherzo !!!

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  2. Non sono io a dire che il pensiero femminile e quello maschile sono differenti, è la scienza: i maschietti erano originariamente attrezzati per la caccia, le femminucce per la cura della prole e della famiglia (parlo della notte dei tempi, non fraintendetemi). È anche per questo motivo che un uomo apre il frigo e non trova subito il burro, la donna ci si fionda...

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  3. ...intensa, si intuisce qualcosa di selvaggio e primordiale. Soprattutto, colpisce l'età di chi scrive: soli 22 anni. Davvero notevole.. grazie come sempre a te per averla condivisa.
    c.

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  4. ...allora ...è un argomento molto delicato...credo che donna e uomo...hanno avuto sempre ruoli differenti...nel tempo passato...e la scienza non ha sbagliato ...e se ti devo dire la verità....preferirei fosse rimasto ancora così...in parte....è il "mondo"...che si è evoluto...(anche troppo)...una donna...se cura...(bene)..la prole e la famiglia....credo sia un Lavoro non indifferente....è che l'uomo non ha considerato questo...ed ecco che...è successo un caos.

    la donna è diventato "uomo"...ha perso...la sua caratteristica e viceversa.

    ...è simpatico il discorso del frigo...è che a Voi uomini....fà piacere essere serviti e riveriti...attenzione....che qui esce un 'altra Vania. :)...e non dirmi che non ho ragione...le mamme in generale...nei tempi passati Vi hanno viziato alla grande....anche se la trovo una cosa molto positiva e mi fà sorridere...perchè era il ruolo di una vera madre.

    ..potrei continuare per ore...vadooo....
    ciaoo Vania

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  5. @ Claudia: ha colpito anche me l'età che aveva la Vargas Robles, allora universitaria in Honduras, forse anche da lì deriva il senso di selvaggio.

    @ Vania: tempo fa avevo parlato di uomini-maschio e uomini-femmina per dire che ormai non ci sono - non ci dovrebbero essere - differenze sociali. Quella del frigo è proprio questione di cervello: l'occhio maschile è abituato alle distanze (forse per quello ci piace il calcio), quello femminile è più allenato sulla cerchia.

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