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martedì 22 giugno 2010

Il canto del gallo

Forse a chi abita in città non dirà niente, ma per chi come me si trova a vivere nel verde, il canto del gallo è un noto compagno che ogni mattina si presenta a salutare il sole. Proverbiale è divenuto quindi questo “chicchirichì” a indicare le luci dell’alba: anche nel Vangelo Gesù dice a Pietro che gli testimonia la sua lealtà “Prima che il gallo canti, tu tre volte mi rinnegherai” (Gv, 13,38).
E dunque il canto del gallo è una mannaia che viene a tagliare i nostri sogni e a sottrarci all’oblio del sonno, al riposo in cui la coscienza è sospesa. Per alcuni una maledizione che fa ripiombare nella vita, per altri solo il segnale che si può ricominciare a vivere… Ecco tre poesie sul tema:


BERTOLT BRECHT

ALBA


Non per caso
L'alba di un nuovo giorno
Inizia col grido del gallo
Che fin dai tempi antichi indica
Un tradimento.


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Dipinto di Joseph Crawhall

JACQUES PRÉVERT

IL MATTINO


Grido del gallo
Canto del cigno della notte
Messaggio monocorde e fastidioso
Che mi grida
Oggi si deve cominciar da capo
Oggi ancora oggi
Non sento la tua romanza
E faccio orecchie da mercante
Non ascolto il tuo grido
Eppure esco dal letto di buonora
Quasi ogni giorno della mia vita
E taglio il collo in pieno sole
Ai più bei sogni delle notti mie.


(da Storie, 1946)
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CARLO BETOCCHI

ODI IL GALLO


Odi il gallo, di vasta in vasta eco
entro la nebbia solatia ridesta
il proprio canto, e seco lui sparpaglia
di siepi e d'aie e rustiche muraglie
l'aria, evocando il paese d'infanzia
che mai non superò, che si accavalla
di viottoli, di spiazzi, di pruneti
stillanti pigramente una rugiada
che ci bagnò le mani, e che svanisce
al sole in quel suo canto.


(da Poesie, Vallecchi, 1955)

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LA FRASE DEL GIORNO
Un mattino, ci si sveglia. È il momento di ritirarsi dal mondo, per meglio sbalordirsene. Un mattino, si prende il tempo per guardarsi vivere.
MAXENCE FERMINE, Neve




Eugen Bertolt Friedrich Brecht (Augusta, 10 febbraio 1898 - Berlino Est, 14 agosto 1956), teorico del teatro, poeta, regista e drammaturgo tedesco, è noto soprattutto per le opere teatrali: “L’opera da tre soldi”, “Madre Coraggio e i suoi figli”, “Vita di Galileo”.


Jacques Prévert (Neuilly-sur-Seine, 4 febbraio 1900 – Omonville-la-Petite, 11 aprile 1977), poeta e sceneggiatore francese. Surrealista, anarchico, polemico, umorista: molte sono le facce di Prévert, ma una la convinzione che sottende la sua poetica: l’amore è l’unica salvezza del mondo.


Carlo Betocchi (Torino, 23 gennaio 1899 – Bordighera, 25 maggio 1986, poeta e scrittore italiano. Fra i poeti ermetici è considerato una sorta di guida morale. Tuttavia, contrariamente a loro, fondava le sue poesie non su procedimenti analogici che evocano significati, ma su un linguaggio diretto, sul realismo e sulla tensione morale.



2 commenti:

  1. ...e pensare che ci sono bambini e ci saranno bambini che non sentiranno Mai...il canto del gallo...metaforicamente e realmente.
    Ciao Vania

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  2. E non sanno che il pollo non viene prodotto direttamente nelle vaschette del supermercato e che il latte non si imbottiglia a una fonte...

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