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martedì 6 ottobre 2009

Il giorno che se ne va


FEDERICO GARCIA LORCA
CANZONE DEL GIORNO CHE SE NE VA

Che fatica mi costa
lasciarti andare, o giorno!
Te ne vai pieno di me,
torni senza riconoscermi.
Che fatica mi costa
lasciare sopra il tuo petto
realtà possibili
di impossibili minuti!

Di sera, un Perseo
ti lima le catene,
e fuggi sopra i monti
ferendoti i piedi.
Non possono sedurti
la mia carne e il mio pianto,
né i fiumi dove dormi
il tuo meriggio d'oro.

Da Oriente a Occidente
porto la tua luce piena,
la tua gran luce che sostiene
la mia anima tesa.
Da Oriente a Occidente,
che fatica mi costa
portarti coi tuoi uccelli
e le tue braccia di vento!

(da Libro de poemas, 1921 – Traduzione di Patrizio Sanasi)

.

Il tempo passa, il tempo scorre, non è “un’invenzione dell’occidente” come postulò Umberto Eco nel “Nome della rosa”. Federico Garcia Lorca, autore di questa poesia, lo sa bene. Si pone la sera davanti al tramonto e sente tutto il peso di quel passaggio dal giorno alla notte, come se un’enorme lima gli raschiasse i giorni, la stessa enorme lima che spezza le catene e consente al sole di andarsene via: non è possibile opporvisi, non c’è possibilità di trattenere la luce, di rimanere a crogiolarsi nell’oggi. Anzi, diventa un tormento accompagnare la luce del giorno dall’alba al tramonto…


Fotografia © Ray Bilcliff/Pexels


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LA FRASE DEL GIORNO
Al tramonto, sembra che il cielo si incendi, fiammeggiando di arancione, cremisi e oro, sfumando a poco a poco in un color prugna violaceo, prima di tingersi del nero della notte più nera che si possa immaginare, così nero che le stelle non paiono bianche, ma d'argento splendente.
ALAN COREN, Buffalo Arthur




Federico García Lorca (Fuente Vaqueros, 5 giugno 1898 – Víznar, 19 agosto 1936), poeta e drammaturgo spagnolo). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti.


3 commenti:

  1. Ottima idea quella del Rotoversi... Ci penserò

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  2. HO SEMPRE VOLUTO...
    ...aspetta un attimo, un attimo
    e non sparire poesia.
    Per Alda Merini il tuo verso
    è nella vita…

    Annuisci Alda,
    Ho sempre voluto poesia attorno a me
    Tratti di sentiero
    Che aggiungessero corpi di scrivanie
    E lampade accese di protesta
    Sull’infinito appoggio di un pensiero.

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto foto
    Copie di poesia attorno a me
    Sedie foderate da calici piangenti
    Schizzi di un vissuto amore
    Strane facce di cassetti ammaccati
    E muri
    Figurati dall’ombra del mio seno.

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto poesia dal vivo attorno a me
    Musica sperduta nelle parole
    Volti e braccia cascanti
    Sopra un leggìo che pieghi
    Si ripieghi e il certo che si spieghi!

    La tua camera ne era impicciata.

    Ho sempre voluto una camera vuota
    Nuda e dalle quattro orecchie
    Bianca e chiusa in una nuvola nera
    Fumata
    E corteggiata dalla tua poesia
    Che ho sempre voluto
    Un po’ mia.


    ©
    Da “Il cuore degli Angeli”
    di Maurizio Spagna
    www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

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  3. GRANELLI DI PIANTO
    …I preparativi scoperti
    e gli affetti che se ne vanno
    spolverando ricordi e briciole sparecchiate
    in raccolti scoppiati in fondo al cuore…

    Per un minuto o due
    La cortesia
    È diventata mia testimone
    È pervenuta risposta
    Ad ogni dubbio
    Della già adottata malinconia.
    Per un minuto
    Sempre gentile
    Ho ascoltato certe voci
    Che mi fanno orecchio
    Alla voglia di vivere
    Alle questioni per mentire
    Di amori prestati
    Ed arrestati.
    Per un solo istante
    Ho perduto
    La strada della paura
    Ho combattuto
    Nel mio sostegno di paglia.

    Sparate e sparate!
    Sperate e sperate!
    A voce troppo alta
    Il confronto con la verità
    È di essere uomini
    Giusti o sbagliati
    Ma provati e sbriciolati.
    Granate e granate!
    Sgranate e sgranate!
    Stacchiamo
    L’ultima occhiata al rimasto
    Perchè
    Sarà resa supplica vita…
    La nostra neve è sciolta
    In un campo
    Di granelli di pianto.



    ©
    Da “Il cuore degli Angeli”
    di Maurizio Spagna
    www.ilrotoversi.com
    info@ilrotoversi.com
    L’ideatore
    paroliere, scrittore e poeta al leggìo-

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